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Chinese Academy of Sciences: IAD e modificazioni cerebrali

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La dipendenza da Internet modifica il cervello

Non solo estranea dalla vita sociale e si ripercuote negativamente sulle performance lavorative e di studio, ma modifica anche il cervello.

Letteralmente: l'uso patologico di Internet (Iad, dall'inglese Internet Addiction Disorder, l'impossibilità di staccarsi dal Web senza

avvertire ansia da astinenza) altera l'integrità della sostanza bianca (fibre nervose ricoperte di mielina), e questo a sua volta

determinerebbe dei disturbi nel comportamento. A dirlo è un gruppo di ricercatori guidati da Hao Lei della Chinese Academy of Sciences di

Wuhan, che mostrano i risultati della loro ricerca condotta su un gruppo di adolescenti con la dipendenza dal Web su Plos One.
Come spiegano gli scienziati, la maggior parte degli studi condotti finora sulle persone colpite da Internet addiction si sono per lo più

concentrati sulle ripercussioni che un uso sregolato della Rete ha sulla sfera emotiva e lavorativa, basandosi su questionari psicologici.

Senza, quindi, indagare su possibili effetti diretti della dipendenza sull'anatomia cerebrale (e sulle conseguenze sul funzionamento del

cervello stesso). I ricercatori cinesi, invece, hanno pensato di analizzare, tramite risonanza magnetica per immagini, 17 adolescenti con

diagnosi di Iad.
La diagnosi di Interned addicted è stata effettuata sottoponendo i giovani a una versione modificata dello Young's Diagnostic Questionnaire

for Internet Addiction secondo i criteri di Beard e Wolf. Si tratta in pratica di un test di otto domande che richiedono una risposta

negativa o affermativa, del tipo: "Ti senti agitato, lunatico, depresso o irritabile quando cerchi di ridurre o interrompere l'uso di

Internet?" O ancora "Ti trattieni online più di quanto avresti voluto?". La diagnosi di Iad dipende dal numero e dal tipo di domande alle

quali si è risposto sì. Nello studio, sono stati reclutati anche 16 ragazzi senza dipendenza, come controllo.
Analizzando i risultati della risonanza magnetica, gli scienziati hanno osservato come negli adolescenti con dipendenza si ritrovino delle

anomalie strutturali nella materia bianca di alcune zone cerebrali (come la regione orbito-frontale, il cingolo anteriore e il corpo

calloso). Alterazioni in alcuni casi già osservate in altri tipi di dipendenze (come quelle da alcool o sostanze stupefacenti).
Queste zone, come spiegano i ricercatori, sono coinvolte in diversi aspetti comportamentali: dall'attenzione, al controllo cognitivo, alla

capacità di prendere decisioni, all'elaborazione delle emozioni. Il campione è piccolo ma, sostengono i ricercatori, aver identificato delle

possibili anomalie potrebbe permettere, in futuro, di comprendere meglio (e quindi trattare) la dipendenza da Internet.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)