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Cina: condanna senza appello per l'alcol al volante

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Allo studio multe anche per chi è passeggero di un'auto guidata da un ubriaco

Omniauto 14 ottobre 2009

Il sistema giudiziario cinese, notoriamente severo, sembra aver volto le proprie attenzioni verso il fenomeno della guida in stato di ebrezza, un problema che negli ultimi anni ha assunto proporzioni sempre maggiori e ha spinto il governo di Pechino a intraprendere azioni dissuasive senza precedenti. Sul quotidiano The Shanghai Daily è apparsa la notizia che le autorità di polizia starebbero valutando l'ipotesi di multare i passeggeri di auto condotte da guidatori ubriachi, sempre che questi non riescano a dimostrare di aver fatto il possibile per non farli mettere al volante.
La proposta di legge è al vaglio delle autorità nazionali e attraverso un comunicato ufficiale si chiede l'opinione dei cittadini a proposito di questa ipotesi. Alcuni utilizzatori di mezzi pubblici hanno già risposto sollevando dubbi sull'ipotesi di venire multati qualora si salga su di un autobus di linea guidato da un conducente ubriaco, ma è probabile che la norma possa essere applicata solo a vetture private dove il controllo da parte dei passeggeri può essere effettivo ed efficace.
Altre proposte contenute in questa prima bozza riguardano l'inasprimento delle pene per chi guida sotto l'effetto dell'alcol, dal carcere alla revoca della patente di guida per i recidivi. Per i guidatori ubriachi coinvolti in incidenti mortali e condannati per omicidio colposo la pena passerebbe dagli attuali 3 anni ai 7 anni di carcere. Una delle prime città a lanciare la dura campagna repressiva contro l'abuso di alcol alla guida è Shanghai, pronta a comminare ai colpevoli il massimo della pena prevista. Già nei mesi scorsi i responsabili di due incidenti avvenuti durante la guida in stato di ebrezza che hanno causato la morte di 4 e 2 persone sono stati condannati all'ergastolo.