Cirrosi epatica: fenomenologia del problema
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Cirrosi epatica: non tutto è perduto
Ammettiamolo, quando apprendiamo che un paziente si è ammalato di cirrosi epatica, la prima cosa che ci balza in testa è il pensiero che
quella sfortunata persona sia un alcolizzato, come se per ammalarsi della grave patologia epatica bisogna solo essere etilisti cronici.
Sbagliato. Se l'alcol ha un ruolo fondamentale e altamente negativo per il fegato, anche malattie come le epatiti, sia C che B, si riflettono
duramente sullo stesso organo.
Cos'è la cirrosi
Se guardiamo il tessuto epatico di un cirrotico, ci accorgiamo come il fegato di questa persona sia mutato morfologicamente, ricoperto da
noduli che si intrecciano insieme ad una sorta di cicatrici, il tutto come avvolto da tessuto fibroso. La nuova e patologica trasformazione
del fegato, è dovuta alla morte cellulare cui è andato incontro l'organo che, oltretutto, si presenta ingrossato e di consistenza più dura
rispetto ad un fegato sano . Oltretutto, i vasi che lo irrorano soffrono proprio a causa della nuova consistenza che il tessuto epatico ha
subito, ne deriva che il sangue stenta a circolare e per continuare a farlo esercita una pressione che da un lato deforma la parete dei vasi,
dall'altro, nel tentativo di continuare a defluire, forma nuovi circoli cosiddetti collaterali, che poi sono la triste realtà cui deve
confrontarsi un paziente affetto da cirrosi epatica, ovvero, la presenza di varici gastriche ed esofagee che tendono a rompersi con grave
rischio per la vita stessa del malato
Se da una parte la cirrosi epatica può rimanere silente per anni, quando i danni prodotti al fegato sono circoscritti, dall'altro proprio
questa asintomaticità della malattia spesso finisce per ritardare le cure.
Sintomatologia della cirrosi epatica
Il paziente affetto da cirrosi epatica, soprattutto quando presenta già i sintomi della malattia, generalmente si presenta all'osservazione
medica con milza ingrossata, edemi, ascite, ovvero raccolta di liquidi nell'addome, varici, appunto esofagee o gastriche, ittero e spesso
obnubilamento mentale o altri sintomi neurologici che vanno dalla lieve confusione mentale, fino alla sonnolenza, passando per i tremori
sino, nei casi più gravi, al coma a causa dell'encefalopatia che si è venuta a creare. Un paziente cirrotico poi, assume un odore
caratteristico di ammoniaca, a causa della difficoltà da parte del suo organismo di liberare le scorie che finiscono per accumularsi. Lo
stesso paziente può anche andare incontro ad insufficienza renale.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)