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CNESPS: attenzione alla "cultura del bere"

cufrad news alcologia CNESPS: attenzione alla "cultura del bere". studio sul fenomeno dell'alcolismo giovanile

Alcol: discoteche e internet aumentano consumo

Sono oltre 8 milioni gli italiani che consumano alcolici a rischio e oltre 4 milioni i binge drinkers quelli che almeno una volta nel corso dell’ultimo anno hanno consumato più di 6 bevande alcoliche in un'unica occasione.

I dati diffusi in occasione dell’Alcohol Prevention Day dall’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS analizzano il dettaglio della cultura del bere a rischio e dimostrano che, tra gli 11 e i 25 anni, andare ai concerti, in discoteca, agli eventi sportivi, al cinema, nelle associazioni culturali aumenta la probabilità di consumi a rischio.

Anche incontrarsi sui social network è un ulteriore fattore che incrementa la probabilità di orientare verso un consumo alcolico a rischio. Unica eccezione all’adozione prevalente del bere a rischio giovanile nei luoghi di aggregazione, risulta l’incontrarsi e il frequentarsi nei luoghi di culto in cui appare, invece, massima la probabilità di non essere consumatori.

È una dimensione, quella dei luoghi e dei momenti di aggregazione giovanile, caratterizzati dall’uso dell’alcol come principale sostanza psicoattiva, disinibente, lubrificante, euforizzante, salvo divenire depressiva quando si affrontano gli effetti di quantità pur minime che l’organismo di un adolescente non può fisiologicamente affrontare.

Anche il peso è una variabile da tenere in considerazione. Emerge la tendenza da parte delle ragazze sottopeso a bere prevalentemente secondo modalità a rischio. Il rischio è quello della drunkorressia, condizione in via di diffusione tra le teen agers che acquisiscono le calorie di cui hanno necessità esclusivamente dall’alcol, sommando così una doppia condizione patologica : l’anoressia e l’alcoldipendenza.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)