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Cocaina: considerazioni sulla dipendenza

Cocaina: considerazioni sulla dipendenza

Origine e storia: E' un alcaloide estraibile delle foglie di Eritroxylon Coca. Isolata per la prima volta nel 1880 come

anestetico per le operazioni sull'occhio, usata in seguito negli interventi sul naso, sulla gola e sui denti avendo proprietà

di vasocostrittore e perciò riducendo le emorragie. In genere è usata come cloridrato di cocaina. La forma free-base è

inalata o sniffata, mentre l'uso e.v. è meno frequente. Utilizzata in USA da 20-30 milioni di persone, giornalmente da

800.000, è conosciuta dalla notte dei tempi: in teschi Incas è stata ritrovata cocaina la quale rimane anche 150 ore nei

tessuti umani;
Gli Incas credevano che masticando le foglie di coca l'anima si potesse trasferire da un corpo all'altro e per questo

mettevano foglie tra i denti del morto. Freud ha introdotto la cultura della cocaina in Europa, utilizzandola come

antidepressivo, ma la cocaina veniva impiegata anche come farmaco per la diarrea, la sifilide ecc. Lo scrittore Stevenson,

che probabilmente la usava, scrisse dott. Jackill e Mr Hyde; Joyce invece scrisse l'Ulisses, dove in alcune pagine del libro,

per effetto della droga, esistono periodi sconnessi senza sintassi o grammatica. Negli USA nel 1886 era contenuta fino a 60mg

/bicchiere nella bibita alla cola! Nel 1914, però, a seguito di gravi intossicazioni fu eliminata ed attualmente esistono

nelle preparazioni di bibita XCola solo gli estratti delle foglie di coca ma senza cocaina. Negli anni 60 c'è stato un altro

boom er si è passati al "crack", così detto per gli scoppiettii che si odono mentre si fuma nelle pipe, sotto forma di

cristalli di cocaina solida mischiata con idrossido di sodio o NaOH, talora con NaHCO3, bicarbonato di sodio, o ammoniaca ed

acqua ad assorbimentoo rapido.
Chimica: è una benzoilmetilecgonina, l'ecgonina è una base ammino alcolica molto simile alla atropina, l'ammino alcool

dell'atropina. La cocaina è quindi un estere dell'acido benzoico contenente una base azotata.
Preparazione: grossi quantitativi di foglie, di cm 5 all'1% di cocaina, vengono buttate in barili o in buche nel terreno a

macerare, mescolate al cherosene o altri solventi, per farne una specie di pasta polposa che viene trattata con acido

cloridrico per eliminare le impurità ed altre sostanze chimiche superflue. Quando il processo è finito si ha il cloridrato di

cocaina sotto forma di polvere cristallina, bianca ed inodora che raggiunge un grado di purezza fino al 90-100%; un altro

solvente usato è il benzene che però causa leucemia e cancro nel cocainomane!!
Assorbimento: si può fumare anche la pasta di coca; i tossicodipendenti fanno uso di cloridrato di cocaina pura che inalano,

"sniffano" in striscette tirando la polvere con cannucce, in ciascuna narice a dosaggi di 20-50 mg. La purezza della cocaina

di strada varia tra il 10% e il 50 % essendo impiegate sostanze adulteranti di taglio: lattosio, mannite, procaina,

lidocaina, glucosio, caffeina, talco, chinino e la morfina stessa. L'emivita è di 40-45 minuti (emivita = tempo di

dimezzamento della sostanze nel sangue), la biodisponibilità è bassa, l'assorbimento è lento, la cocaina da un rush, una

specie di orgasmo che investe tutto il corpo, per cui il tox la assume per inalazione o endovena, chiaramente non per os allo

scopo di avere un flash di piacere intenso; la stessa visione della neve di New York è stimolo che richiama nella mente del

cocainoma l'idea della cocaina (memoria associativa - fenomeno della plasticità neuronale); la cocaina riscaldata in

cristalli che si ottengono per estrazione in idrossido di sodio o NaOH, detti "rock", se fumati danno il caratteristico

rumore "crack", miscela di ammoniaca e soluzione acquosa di cocaina cloridrato, soluzione che libera nel letto polmonare

grandi quantità di coca, con aumento notevole del picco ematico che si fuma nelle pipe, sotto forma di cristalli, con

concentrazioni che varia dal 20 al 30%, nel cervello fino a 20 volte maggiore rispetto al sangue; i dosaggi vanno da 20 mg a

50 mg, per il crack fino a 250 mg!
Fenomeno della Dipendenza: La cocaina dà dipendenza di tipo psicologica che si manifesta nell'incapacità a provare piacere

(concetto dell'anedonìa), esiste una ragione perchè la cocaina evoca la produzione di dopamina dai centri della percezione

del piacere (nucleo ventromediale del mesencefalo) che rappresenta la parte meno nobile del cervello ma certamente

importantissima per la conservazione del piacere dove hanno sede i centri del sesso e dell'alimentazione. Sostanza d'abuso è

quella che provoca drug - seeking behaviour, cioè l'atto ossessivo-complulsivo della ricerca di droga in quanto dal nucleo

ventromediale del mesencefalo vi sono proiezioni nei centri motori e, perciò, una memoria motoria associativa: l'animale cioè

ritorna con movimento alla sostanza, dopo che ha appreso come procurarsi il piacere; la droga si caratterizza come sostanza

di rinforzo positivo.
Sistema cortico-meso-limbico: esiste un sistema nervoso nel nostro cervello che ci fa 1) provare il piacere e 2) ritornare al

piacere con un messaggio motorio: es classico il bambino sente il seno della madre e ritorna ad attaccarsi al seno. La

cocaina, in questo senso, è il più potente farmaco per stimolare questo sistema; inoltre la sua assunzione determina euforia

e benessere, tuttavia si associa anche ad una spiacevole azione disforica ed ansiogenetica. Il tox capisce che la cocaina non

è stata sufficiente e che prova ansia e disforia per questa ragione ed, allora, torna a tirare cocaina nell'intento di

vincere la disforìa. 3), la consapevolezza dell'aumento della performance del fisico ed indubbiamente sessuale se non altro

la prima volta che la si assume, e ritornando la risoluzione della sindrome di astinenza. I soggetti depressi, anedonici, se

prendono la cocaina e provano piacere diventano, perciò, facilmente cocainomani.