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Codice della strada: valutazioni sui lavori "socialmente utili"

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Il nuovo Codice della strada, emanato ad agosto, prevede una norma molto particolare, rivolta a chi guida con oltre 1,5

grammi di alcol per litro di sangue: anziché essere assoggettato alle pene tradizionali, può essere ammesso a prestare un'

attività gratuita per la collettività (il lavoro sociale), nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale, presso

organismi pubblici o privati. E questa regola, proprio nei giorni scorsi, è stata applicata di frequente in diversi Comuni

d'Italia. Non ci sono statistiche ufficiali, per ora, ma si segnalano casi di lavori sociali un po' in tutto lo Stivale, in

provincia di Ancona, Pordenone, Savona, Sondrio, Teramo, Udine, Vicenza. Ed è probabile che il 2011 segni il boom definitivo

della regola.
L'articolo 186 stabilisce che, se il guidatore non ha causato sinistri, la pena detentiva (la reclusione) e pecuniaria (la

"multa" al posto del carcere) può essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, con quella del lavoro di

pubblica utilità, se l'imputato è d'accordo. Mentre, chiaramente, la sanzione economica viene comunque versata. Si tratta di

una prestazione di un'attività non retribuita a favore della collettività da svolgere nel campo della sicurezza e dell'

educazione stradale soprattutto presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni. Il lavoro di pubblica utilità ha una

durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ponendo 250 euro a

un giorno di lavoro sociale.
IL GIUDICE CONTROLLA
In caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fissa una nuova udienza e dichiara estinto il

reato, dispone la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo

sequestrato. Invece, in caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il

giudice dispone la revoca della pena sostitutiva con ripristino di quella sostituita e della sospensione della patente e

della confisca. Il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non più di una volta.
DA VERIFICARE
Ma è una norma efficace? Secondo Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente della onlus Associazione vittime della strada, ci

sarebbero delle modifiche da apportare all'articolo 186: "Chi è che guadagna 250 euro al giorno? Vogliamo capire meglio cosa

significa. A queste condizioni chi non vorrebbe dedicarsi ai lavori di pubblica utilità?". Perplessità anche da parte di

Giordano Biserni, presidente dell'Asaps (Amici Polstrada): "I dubbi nascono sull'applicazione, sulle possibili vie di fuga.

Forse bisognerebbe delegare il controllo del quando e del come all'Associazione vittime della strada".