Codogno (LO): incontro annuale dell'ACAT
Codogno (LO): incontro annuale dell'ACAT
di PIETRO TROIANELLO
CODOGNO. ALCOOL...no grazie! Molti riescono a resistere e a tenersi ben lontano dalla bottiglia anche per diversi anni dopo
aver percorso il tunnel buio dell'etilismo e dopo aver ritrovato uno spiraglio che riapre alla speranza, agli affetti
familiari e alla vita sociale. Questa costanza merita quanto meno un applauso e una stretta di mano in segno di
incoraggiamento. Per esaltare l'impegno nel procedere lungo un percorso lontano dall'alcool, sabato sera, viene celebrato a
Codogno, l'incontro promosso dall'Acat, associazione che raggruppa i club di alcolisti in trattamento, che operano nella
Provincia di Lodi. L'appuntamento, a cadenza annuale, replicato da diverse edizioni, si svolge nel salone della Residenza
socio-assistenziale Santa Cabrini ed ha le caratteristiche di una animatissima festa di compleanno: viene infatti celebrato
tutto il tempo trascorso senza più «alzare il gomito». L'incontro con riflessioni e testimonianze a 360 gradi inizia alle
20.30 ed è coordinato dal presidente dell'Acat Franco Tramontano. «Riflettiamo sul tema: emozioni e sentimenti nella vita del
club» annuncia il presidente Tramontano, indicando l'importanza e l'essenzialità del confronto tra le diverse esperienze
vissute da quanti hanno deciso di allontanarsi dalla bottiglia. Nella vita dei club sono punti fermi il sostegno e la
solidarietà della famiglia. Proprio il presidente Tramontano ha avuto modo di rimarcare in diverse occasioni l'importanza
suprema del coinvolgimento e del contributo delle famiglie per incamminarsi verso nuovi stili di vita e per raggiungere
traguardi di prima grandezza a partire da una maggiore armonia e serenità con se stessi e con il prossimo.
DA OLTRE un anno per aprire una nuova finestra sulla vita dei club ed anche per offrire spunti di riflessione e dibattito a
livello istituzionale sulle ricadute sociali dell'alcolismo , l'Acat del Lodigiano diffonde una sua pubblicazione dal titolo
«La svolta». La divulgazione viene affidata anche alla rete internet e sull'ultimo numero di settembre-ottobre viene
riportato un pensiero dello scrittore olandese Henri J.M.Nouwen a proposito di tutte le dipendenze che alla fine rischiano di
provocare soltanto solitudine, isolamento, abbandono.