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Cognitive, Affective, & Behavioral Neuroscience: studio sul tabagismo

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Smettere di fumare, una questione neuronale

Un team di ricercatori americani ha scoperto perché per alcuni fumatori risulti così difficile smettere di fumare. Dipenderebbe dalle risposte agli stimoli forniti dallo striato ventrale, regione cerebrale coinvolta nel sistema di gratificazione e che svolge un ruolo importante nella motivazione e nei comportamenti finalizzati ad uno scopo, funzioni altamente rilevanti nella dipendenza.

Tra i fumatori di sigarette, alcuni avrebbero deboli reazioni soggettive, comportamentali e neurobiologiche a stimoli non legati alla sostanza rispetto ai non fumatori.

Questa ridotta sensibilità a gratificazioni di altra natura, spiegherebbe i fallimenti dei tentativi per smettere di fumare. I volontari (18-45 anni), almeno 10 sigarette al giorno negli utlimi 12 mesi, si sono astenuti dal fumare per 12 ore prima dell’esperimento. I fumatori sono stati sottoposti a fMRI mentre partecipavano ad un gioco con le carte che dava la possibilità di vincere delle somme di denaro. A metà dei partecipanti è stato comunicato che avrebbero potuto fumare al termine dell’esperimento, dopo 2 ore, mentre agli altri è stato detto che avrebbero potuto fumare da lì ad un quarto d’ora.

Al momento della pausa, ai fumatori è sto detto che avrebbero guadagnato un dollaro per ogni lasso di tempo pari a 5 minuti che avrebbero passato senza fumare, fino ad un massimo di 10 dollari.

Il risultato più significativo è stato che i fumatori in astinenza che mostravano risposte deboli nello striato ventrale a gratificazioni di natura monetaria, erano anche quelli meno disposti ad astenersi dal fumare per guadagnare la vincita.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3117


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)