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Come riconoscere la dipendenza da gioco e a chi rivolgersi per le cure

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Come riconoscere la dipendenza da gioco e a chi rivolgersi per le cure

La dipendenza da gioco è ormai considerata una vera e propria malattia. La sua caratteristica fondamentale è un impulso continuo a giocare d’azzardo cui è difficile porre dei limiti. Chi è entrato nel tunnel della dipendenza scommette somme più elevate rispetto agli altri giocatori, gioca per più tempo e più spesso di quanto abbia previsto e più di quanto si possa permettere. Non importa quale sia il gioco preferito: dal gratta e vinci alle corse dei cavalli, passando per il Bingo, tutti i giochi che non richiedono particolari abilità, ma solo soldi da mettere sul piatto, possono diventare un’ossessione patologica.
Questo tipo di disturbo rientra nelle cosiddette “nuove dipendenze”, insieme, ad esempio, alla dipendenza sessuale, a quella da internet e allo shopping compulsivo. Il numero di persone che ne soffre è in continuo aumento, soprattutto fra chi appartiene a un ceto poco abbiente o ha poche relazioni sociali. Il profilo più diffuso è quello dell’uomo con bassa scolarizzazione e lavoro precario. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attualmente ne è colpito il 3% degli adulti e il problema si sta diffondendo sempre di più anche fra i giovani.
Anche se il dibattito è più vivo che mai, in Italia non si è ancora arrivati al riconoscimento definitivo del gioco d’azzardo patologico come vera e propria malattia. Ciononostante, chi presenta i sintomi di questa nuova dipendenza può sottoporsi a cure specifiche rivolgendosi ad alcuni SERT (i Servizi per le Tossicodipendenze del Sistema Sanitario Nazionale), dove un’équipe di psicologi, infermieri, medici, assistenti sociali ed educatori elabora la diagnosi di dipendenza e stabilisce il trattamento migliore per il recupero.
Nel 54% dei casi la terapia dura più di 6 mesi e spesso coinvolge l’intero nucleo familiare. La partecipazione a gruppi di mutuo aiuto, come, ad esempio, Giocatori Anonimi, è consigliato nei casi di forte isolamento sociale e scarse capacità a elaborare la situazione. Infine, chi si è indebitato per procurasi i soldi da scommettere può essere indirizzato a un consulente finanziario o a centri specifici per gestire al meglio i debiti ed evitare che se ne contraggano altri prima della guarigione.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)