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Come si "divertono" i giovani? L'atto di accusa di una sedicenne

Come si "divertono" i giovani? L'atto di accusa di una sedicenne

Una lettera alla Gazzetta di una ragazza di 16 anni. Quasi un atto di accusa verso molti coetanei e il loro modo di concepire il divertimento del sabato sera. Ecco il testo: e lo spazio commenti è aperto a tutti quelli che vogliono ribattere
Come si divertono i giovani
Egregio direttore, sono una ragazza di 16 anni di Parma. Le scrivo per raccontarle la mia pessima serata passata sabato 13 marzo, presso una discoteca in provincia, premettendo che non era la prima volta che andavo a ballare. Sono rimasta allibita e sconcertata dallo «schifo», se così posso permettermi di dire, che purtroppo i miei occhi hanno dovuto vedere. Le racconto ora la mia serata per renderla partecipe su come i giovani passano il loro sabato sera. Critico in primis l'orario di inizio serata che ormai ha superato il limite dell'assurdo. L'una di notte. Ricordando che all'«epoca» dei miei genitori, all'una era già tutto chiuso; bar compresi. Entrando in discoteca, è apparso ai miei occhi uno scenario pietoso, un altro mondo che chiamerei «vuoto», privo di valori, sani principi e soprattutto da una sana voglia di divertirsi, ma dove l'alcool regna. Tralascio la descrizione di innumerevoli, tristissimi spettacoli di ragazze praticamente nude, ubriache, e ragazzi altrettanto ubriachi.
La decisione più sensata mi è sembrata quella di chiamare i miei genitori per farmi venire immediatamente a prendere per poter uscire al più presto da quel posto. E così ho fatto. Ma la novità dell'anno (la chiamo così perché da me mai vista) è stato il camper all'uscita della discoteca appositamente attrezzato non per soccorrere persone veramente bisognose, ma ragazzi ubriachi o reduci da risse. Polizia completamente assente, quindi come conseguenza nessun tipo di controllo, ma ubriachi al volante pronti a mettere a repentaglio vite di cittadini innocenti. Questa è stata la mia serata. Allora io mi chiedo, a cosa servono tutte queste campagne contro l'alcool per sensibilizzare i ragazzi se questi tornano a casa ubriachi e i loro genitori non si vogliono accorgere di niente?  Penso che tante famiglie del giorno d'oggi, oltre ad essere prive di valori, siano anche famiglie assenti e non si possano più chiamare come tali. Io non mi ritengo una ragazza perfetta, ma so quello che è giusto e quello che è sbagliato, perché fortunatamente mi è stato insegnato. Ringrazio i miei amici per essere persone «normali» come me, a cui non occorre l'alcool per divertirsi o essere qualcuno. Morale della favola serata rovinata, grande tristezza e nessun divertimento!