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Como: alcol-test gratuito e orario unico di chiusura contro gli incidenti

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Domani in Prefettura commercianti ed esercenti dei locali firmeranno il documento che vuole promuovere il divertimento senza rischi per i giovani.

CORRIERE DI COMO 17 settembre 2009

Chi vorrà tenere aperto fino all'alba dovrà abbassare la musica e spegnere le luci stroboscopiche
Alcol-test gratuito, niente drink agli ubriachi, orario unico di chiusura dei pub e, se un locale vuole l'apertura fino alle 5 del mattino, deve abbassare la musica e spegnere le luci stroboscopiche. Formalmente è un protocollo d'intesa, di fatto un decalogo antisballo. Domani mattina, alle 10, al Palazzo del governo di Como, si riuniranno prefetto, Confcommercio e Silb-Fipe (sigla che riunisce discoteche e locali serali) per sottoscrivere un documento che punta a prevenire gli incidenti connessi all'abuso di alcol e, più in generale, a promuovere un divertimento giovanile privo di rischi. «È interesse comune - spiegano dalla Prefettura - evitare che la frequentazione dei locali si trasformi da sano divertimento a occasione di amplificazione di comportamenti sconsiderati, che nelle attività di gruppo trovano il loro principale momento di esternazione». Il protocollo verrà firmato da chi rappresenta pub e discoteche: Confcommercio e Silb-Fipe, l'Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento Danzanti e di Spettacolo. Scopo dell'iniziativa, spiegano ancora i funzionari della Prefettura, è «creare un filtro tra la fase del divertimento puro e quella della successiva uscita dai locali, per limitare le insidie che caratterizzano quest'ultima». Tra gli impegni previsti dai firmatari del protocollo non mancano clamorose novità. Per limitare il fenomeno del pendolarismo da un pub all'altro, la Prefettura si impegna - tramite i sindaci - a favorire l'adozione di orari uniformi di chiusura dei locali notturni. Si valuterà la possibilità di concedere una proroga di due ore sulla chiusura, dalle 3 alle 5: la condizione è che, nell'ultima ora di apertura, nel locale vengano diffuse musiche a basso volume, spente le luci stroboscopiche e proiettati filmati educativi sui rischi connessi alla guida in stato di alterazione psicofisica. Gli esercenti si impegnano anche a mettere a disposizione test alcolici monouso gratuiti. Sempre a carico degli esercenti, il protocollo prevede anche una lunga lista di azioni di sensibilizzazione e prevenzione: una vigilanza continua per scongiurare ogni «turbativa dell'ordine e della quiete pubblica» ed evitare di somministrare alcolici «a persone che già manifestano evidenti segni di ubriachezza». Niente drink a chi è già sbronzo e a chi, ovviamente, ha meno di 16 anni e per legge non può comprare alcolici. Nel documento si invitano i gestori a uno «scrupoloso rispetto del divieto di somministrazione di alcolici dopo le 2 di notte»; il barista dovrà anche "curare" i clienti, esortandoli «con ogni mezzo a moderare l'assunzione di alcolici e ad esser prudenti nella guida, anche mediante l'individuazione per tempo di una persona che si mantenga sobria e possa a fine serata guidare in sicurezza». Il protocollo chiede quindi ai baristi di essere un po' poliziotti e un po' genitori. Devono controllare i clienti, ma anche sensibilizzarli. Devono rifiutarsi di dar da bere agli ubriachi, ma devono fornire alcol test gratuiti e cercare di individuare chi, nel gruppo, può fare il guidatore sobrio. Il messaggio della Prefettura ai gestori è chiaro: «Collaboriamo»