Confcommercio: "Mettiamo fine alla giungla su orari e somministrazione di alcolici"
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La reazione dei pubblici esercizi Fipe-Confcommercio dopo le violenze nella Galleria Guido Monaco Concorrenza sleale, somministrazione e maggiori controlli rispetto alla categoria dei locali pubblici.
Interrompere la disparità di legislazione tra locali pubblici, bar e call center in particolare, applicando le leggi vigenti, intensificando i controlli su tutte le tipologie di esercizi e mettendo fine alla somministrazione incontrollata andata in scena negli ultimi mesi.
Sono queste le richieste degli operatori Fipe-Confcommercio presenti all'interno della Galleria Guido Monaco, i quali chiedono con forza una chiara inversione di tendenza rispetto alla giungla degli ultimi mesi. Tutto ciò anche per porre un freno ai continui episodi di violenza che si sono verificati all'interno della Galleria.
Dopo le ennesime scene di violenza registrate venerdì, con un'aggressione consumata a pochi passi dagli esercizi, i bar della zona alzano la voce e chiedono con fermezza di mettere fine alla disparità di legislazione tra locali pubblici."Chiediamo all'Amministrazione comunale di agire in una doppia direzione: da un lato dare effettiva applicazione alla legislazione relativa alla vendita e alla somministrazione di alcolici - ha dichiarato Marco Zelli, titolare del bar Greedy - Oggi infatti i baristi sono relegati ad un mero ruolo di maghi o di indovini, proprio perché, legge alla mano, è il barista che deve valutare lo stato di ubriachezza del cliente, decidendo o meno sulla somministrazione. È ora di dire basta a tutto questo, basta di demandare a noi responsabilità che non ci competono"."Dall'altra - continua Zelli - si impone un intervento forte sugli orari di apertura e chiusura dei locali pubblici. In questo senso gli internet point non possono diventare una fonte di somministrazione incontrollata, magari somministrando alcolici con limiti molto meno stringenti sugli orari. I bar sono tartassati da precise limitazioni, pensiamo alle licenze o alle stringenti condizioni di igiene dei locali. E gli altri locali - si chiede Zelli - sono sottoposti alle stesse limitazioni?".
Secondo Sergio Bichi del bar Morgana il problema da sottolineare è quello dei controlli: "L'imperativo è quello di intensificare i controlli - afferma Bichi - solo così possiamo dare effettiva applicazione alle leggi vigenti. Non bastano le sole ordinanze, c'è bisogno che le forze dell'ordine preposte eseguano i controlli".
Bichi si sofferma poi anche sulla situazione di piazza Guido Monaco: "Oggi la piazza non ha più i problemi di una volta. Dopo i lavori di ristrutturazione e le tante iniziative promosse dalla Confcommercio di Arezzo, la zona ha ritrovato la vivacità di un tempo. E proprio in riferimento alle iniziative organizzate nell'ultimo anno dalla Confcommercio di Arezzo all'interno della piazza, vedi Piazze del Gusto e Dolce Autunno, siamo disponibili ad intraprendere iniziative pensando anche a soluzioni diverse tipo il Mercatale, per la quale diamo la nostra nostra disponibilità".