Conferenza delle Regioni e Province Autonome sui problemi alcolcorrelati: il punto di vista dell'AICAT
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Trieste, 25-27 Ottobre 2012. Le regioni e le province autonome si interrogano sui problemi alcolcorrelati: politiche, strategie, organizzazione dei servizi.
Il fenomeno del bere nel nostro paese ha subito nel decennio 2000 – 2010 una radicale trasformazione passando dal tradizionale modello mediterraneo, nel quale le bevande alcoliche si accompagnavano al cibo ed erano considerate parte dell’alimentazione, ad un modello tipico del nord europea, in particolare per quanto riguarda i consumi dei giovani.
Ciò ha portato ad un notevole aumento dei consumi fuori pasto e della modalità “binge drinking”: il bere per sballare. Questi nuovi rischi derivanti dalle recenti modalità del bere compromettono più facilmente la sicurezza sociale, oltre alla salute del bevitore, in particolare quando il consumo avviene nei contesti della guida e del lavoro.
L’alcol costituisce la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 29 anni in Europa con un numero di decessi tra i 55.000 e i 65.000.
Un ulteriore carico di mortalità deriva anche da altre cause totalmente e parzialmente correlate all’alcol: malattie dell’apparato digerente, del sistema circolatorio, tumori, incidenti diversi, omicidi e suicidi.
Anche gli alcoldipendenti in trattamento presso i servizi pubblici sono in costante crescita, ed hanno raggiunto nel 2009 in Italia il numero di 65.360, con ben l’11% del soggetti di età inferiore a 30 anni.
A fronte di questi problemi la Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome Italiane ha istituito il tavolo tecnico “alcol” che è stato, fin dalla sua costituzione affidato al coordinamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Nel corso dei lavori e degli incontri è emersa la necessità di un confronto che coinvolga le Regioni e le Province Autonome, il Ministero della Salute, le associazioni del volontariato e le istituzioni pubbliche e private che sono attive nel campo dei problemi alcol correlati. Da questo incontro, dalle discussioni preparatorie, dall’analisi dei dati epidemiologici e dal confronto con le diverse realtà regionali, dovranno risultare linee di indirizzo condivise che segnino le vie da percorrere in un campo di interesse preminente per la salute dei cittadini e per il futuro delle giovani generazioni.
Questo evento costituisce pertanto un’occasione unica di approfondimento, di confronto e di programmazione.
Per informazioni
Regione Friuli Venezia Giulia
dott.ssa Sabrina Loprete
tel 040/3775554
[email protected]
Azienda per i Servizi sanitari n. 4"Medio Friuli"
tel 0039 3357698871
[email protected]
Il link per il programma preliminare e le iscrizioni è il seguente: http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/
Questo evento trova la sua ragione d'essere anche e non solo nella constatazione che impegni e proposte scaturite dalla Conferenza Governativa di Roma del 2008, frutto di anni di lavoro specifico in campo alcologico, sono rimaste pressochè lettera morta.
Sono invece cresciute la gravità e la complessità delle problematiche alcolcorrelate e complesse che se non fronteggiate attraverso una straordinaria mobilitazione culturale e sociale rischiano di porre le premesse di un vero e proprio genocidio fisico spirituale e sociale di massa, soprattutto a danno dei nostri giovani e giovanissimi .o di tale appuntamento , riteniamo che debba avere spazio visibilità e forza di interlocuzione critica un mondo composito e variegato di lavoro sociale rappresentato sia da realtà che storicamente hanno costituito una risorsa concreta e spesso unica di intervento sui problemi alcolcorrelati ben prima della Legge 125/01 sia da altri attori che oggi sono un elemento di novità culturale e sociale come forme di auto-organizzazione dei cittadini sui temi della tutela della salute e dell'advocacy non solo a beneficio di chi vive una sofferenza alcolcorrelata ma di tutta la cittadinanza.
In tale scenario assolutamente preoccupante appare assolutamente necessario che l'appuntamento di Trieste possa essere utilizzato come un'opportunità per far si che le reti di mutualità e delle associazioni di cittadinanza attiva si smarchino dall'anacronistica collocazione dell'"ultima spiaggia" o del ricettacolo dei casi " che gli altri non vogliono" e discutano su come essere una risorsa originale,libera ed indipendente che si ponga piuttosto in prima linea non solo nel prendersi cura della sofferenza già presente ma anche per evitare sempre più quella futura .
A Trieste l'AICAT intende essere presente con uno spirito critico e costruttivo al fine di evidenziare come i programmi dei Club Alcologici Territoriali dopo il Congresso di Paestum rivendichino un ruolo ed una competenza che trascendono l'area strettamente sanitaria del trattamento e della riabilitazione per ricollocarsi in una dimensione di cittadinanza sociale e e solidale che, a partire dall'esperienza di sofferenza vissuta a causa dei problemi alcolcorrelati intende esprimere un contributo di analisi proposta e di intervento concreto che rimarchi la necessità anzi l'urgenza di politiche di protezione e promozione della salute in campo alcologico che investa la qualità della vita e della salute globale di ogni cittadino delle nostre comunità secondo l'ottica ecologico -sociale dell'approccio di comunità.
Aniello Baselice
Presidente AICAT
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)