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Congresso di psichiatria a Roma: aumentano ansiosi e depressi

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L'incertezza sul lavoro e la precarietà economica a causa della crisi mondiale aumentano il disagio personale e sociale: si stima una crescita del 30% dell'incidenza del disturbo d'ansia e del 15% del numero dei pazienti depressi.

RAINEWS24 10 ottobre 2009

La crisi economica mondiale, giunta anche da noi, e l'incertezza per un posto di lavoro sempre piu' spesso a rischio, mettono a dura prova non solo il portafoglio. Sono infatti sempre di piu' gli italiani che risentono di quello che gli esperti hanno battezzato come il nuovo 'mal di crisi': un disagio che ha portato ad un consistente aumento dei disturbi di ansia e depressione (+30% e +15%), ma soprattutto ad un consistente aumento dei suicidi.
La crescente disoccupazione e' infatti strettamente collegata, rilevano gli specialisti, proprio all'aumento del tasso dei suicidi: in Europa per ogni incremento del 3% della disoccupazione, crescono del 30% le morti dovute a eccesso di alcol e aumenta di quasi il 5% il tasso dei suicidi. La crisi economica ha portato cioe', in poco piu' di un anno, ad oltre 1.700 suicidi in piu'. E' un quadro allarmante quello tracciato dagli psichiatri italiani, da oggi e fino al 15 ottobre riuniti a Roma in occasione del 45/0 Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Psichiatria (Sip). La salute psicologica, avvertono gli specialisti, e' dunque oggi messa a rischio da una nuova minaccia, la condizione di precarieta' economica, che grava soprattutto sulle giovani generazioni.
ESPLODE 'MAL DI CRISI',+30% DISTURBI ANSIA E +15% DEPRESSIONE: Secondo le stime degli esperti, l'incertezza sul lavoro e la minore disponibilita' economica tipiche dei tempi di crisi portano a un incremento del 30% dei disturbi d'ansia e del 15% dei casi di depressione. stato dimostrato, afferma il presidente Sip Alberto Siracusano, "in uno studio appena pubblicato sull'American Journal of Public Health, che la disoccupazione e' un forte fattore di rischio per la depressione negli adulti fra i 30 e 40 anni: quanto piu' tempo si trascorre fuori dal mercato del lavoro, tanto maggiore e' la probabilita' di sviluppare sintomi depressivi. E l'avere sperimentato lunghi periodi di disoccupazione comporta un rischio di sviluppare depressione piu' elevato della norma per il resto della vita".
PIU' A RISCHIO DONNE E GIOVANI MA COLPITI ANCHE OVER-65: Le donne sono piu' fragili degli uomini di fronte alla precarieta' e alle incertezze. In particolare, le trentenni con figli piccoli sono piu' a rischio perche' la tensione ed il disagio psicologico sono aggravati da un carico familiare unico. Cosi' gli esperti stimano una crescita tra il 30 ed il 40% dei casi di disturbo d'ansia generalizzato nelle donne giovani, contro un incremento del 20-25% negli uomini. E un aumento dei casi di ansia e' atteso anche fra i giovani con meno di 25 anni. I dati sull'impatto della crisi attuale sulla salute mentale di giovani e meno giovani, precisa Siracusano, "saranno disponibili non prima di un paio d'anni, ma anche nel caso degli anziani e' ipotizzabile un aumento dei casi di depressione di circa il 15-20%".
DA INIZIO CRISI IN UE +3.500 MORTI PER ALCOL E +1.700 SUICIDI: Uno studio pubblicato su The Lancet ha rilevato che per ogni incremento del 3% della disoccupazione crescono del 5% i suicidi fra gli adulti e aumentano del 30% i decessi correlati all'abuso di alcol. In Europa, a seguito della crisi, si stimano 3500 morti in eccesso per abuso d'alcol e circa 1700 suicidi in piu'. Emblematici i recenti casi di suicidio tra i dipendenti di France Telecom proprio a seguito delle difficolta' lavorative. Quali allora i fattori protettivi nei confronti degli effetti psicologici della crisi? "Poter contare su una rete familiare solida, l'appartenere a un ceto sociale medio-alto cosi' come la fede religiosa sono un valido supporto emotivo per non cadere in preda ad ansia e depressione, ma non va trascurata - conclude Siracusano - neppure l'importanza di interventi specialistici precoci".