Congresso Nazionale dei CAT: nuove strategie contro la tragedia dell'alcol
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Iniziato il congresso nazionale dei club degli Alcolisti in trattamento. In Friuli le prime esperienze di Hudolin
IL GAZZETTINO 26 Settembre 2009
Dalla Puglia alla Sardegna, dalla Sicilia al Trentino. Sono arrivate da tutt' Italia le delegazioni dei Club che ieri hanno preso parte al primo giorno del 18. Congresso Nazionale degli Alcolisti in Trattamento che si è aperto nel pomeriggio a Lignano Sabbiadoro. Una grande famiglia di uomini e di donne, di anziani e di giovani che si sono ritrovati per condividere esperienze e percorsi comuni, ma anche elaborare nuove dinamiche e orientamenti per continuare a sviluppare, in un contesto socio-culturale profondamente modificato, l'approccio dei Club.
Un metodo che, come ha ricordato il presidente nazionale Baselice, ha visto proprio il Friuli Venezia Giulia tra le terre più ricche di esperienze di questo tipo. Era infatti il 1979 quando a Trieste nasceva, sulla scia delle esperienze avviate alla metà degli anni '60 a Zagabria dal professor Hudolin, il primo club per affrontare i problemi alcolcorrelati. Ed è sempre in questa Regione che nel 1996 a Grado il professore esortò i Club a continuare in questo cammino pochi mesi prima di morire.
Il metodo ha consentito a migliaia di famiglie di trovare la soluzione ai loro problemi, ma tale approccio, che si fonda esclusivamente sul volontariato, per essere efficace richiede un aggiornamento e una formazione continua degli operatori. Baselice ha anche evidenziato la necessità per il futuro di sviluppare nuove strategie che sempre di più, con l'accentuarsi dell'immigrazione, devono essere improntate all'accoglienza e l'interculturalità.
Negli ultimi anni si è osservato una diminuzione graduale del numero degli astemi e di cui oltre il 16 % beve abitualmente super-alcolici mentre il 56% solo vino. A preoccupare come è noto è la diffusione sempre più massiccia tra i giovanissimi che senza distinzione di sesso già intorno agli 11 /12 provano a bere alcool, utilizzandolo come "ponte" per arrivare ad altre sostanze: cocaina, cannabis e psicofarmaci.
È una giovane adolescente anche Sabrina la protagonista del primo romanzo "Dove dorme l'ornitorinco" (ed. Erickson), scritto da Franco Baldo, cinquantanovenne che vive in provincia di Tento e che da dieci anni si occupa di problemi alcolcorrelati dedicando parte del suo tempo ai Club . Il romanzo è un intreccio di diverse storie raccolte in questi anni e narra del viaggio di Sabrina, quando a soli 13 anni scopre nella sua casa l'alcool come un ospite del tutto inatteso così come la dipendenza della madre dai superalcolici.