Conobbi la tristezza, la depressione, la solitudine, le botte... e il mio nemico più grande...
Ho 43 anni ed ho tre figli di 23, 17 e di 5 anni. All'età di 18 anni ho iniziato a bere... Diventai mamma all'età di 19 anni... e conobbi la tristezza, la depressione, la solitudine, le botte... e il mio nemico più grande...
Mi chiamo B. e sono della provincia di Campobasso.
Vorrei parlare brevemente della mia storia che non inizia con: "C'era una volta", ma comincia con la parola "alcool".
Ho 43 anni e sono madre di 3 stupendi fanciulli, una di 23 anni, un altro di 17 e l'ultimo di 5 anni.
All'età di 18 anni, stando tra amici, ho preso tra le mie mani il "famoso" primo bicchiere; era uno solo, ma ricordo come fosse ieri, mi stese subito, essendo all'epoca totalmente astemia.
Dopo un po' di mesi conobbi un ragazzo poco più grande di me che dopo poco divenne mio marito.
Diventai mamma all'età di 19 anni, troppo pochi per me per affrontare quello che mi si prospettava davanti.
Il mio calvario iniziò proprio dopo il matrimonio, conobbi la tristezza, la depressione, la solitudine, le botte... e il mio nemico più grande: l'alcool!
Mio marito beveva ogni sera ed io, piano piano, gli facevo compagnia emulando ogni suo gesto.
Ma con quel nemico lì, ci si scherza ben poco, così giorno dopo giorno per me bere era diventato quasi un gioco, mi sentivo disinibita, pronta ad affrontare tutti i problemi che la vita ci riserva..
Non mi rendevo ancora conto però con quale sostanza avevo a che fare.
Una sera, ubriaca, presi la macchina e andai a sbattere contro un palo della luce, arrivò il 118 e mi ricoverano in psichiatria per la prima volta... la prima di una lunga serie.
Da allora la mia vita è diventata ingestibile, assurda, tutto ruotava dietro a quel maledetto alcool che lentamente mi ha tolto tutto ciò che di bello e gioioso avevo: ho perso la mia famiglia, i miei genitori non mi parlano più, ho perso mio fratello e il mio matrimonio è andato a pezzi; soprattutto mi ha tolto quello che avevo di più caro e cioè i miei figli, sui quali il giudice mi ha sospeso la genitorialità.
Non posso dimenticare la voce del mio bimbo più piccolo che mi diceva sempre: "Quanto sei bella mamma, sei la più bella del mondo e io ti voglio tanto bene"...ora quella voce non la sento più.
Quello che voglio gridare a tutti, è che non bisogna pensare che l'alcol sia innocuo e gestibile, perchè non è così; è una sostanza subdola che ti distrugge tutto ciò che hai, ti toglie la dignità, l'autostima, l'ottimismo... io la paragono ad un pugile: non voglio salire più sul ring e farmi prendere a pugni da questo avversario fortissimo.
Voglio imparare ad affrontare i problemi della vita senza questa maledetta "stampella", voglio imparare a socializzare senza dover bere per forza un bicchiere di vino, voglio imparare a stare bene con me stessa senza cercare quel compagno chiamato alcol che immediatamente dopo mi fa sentire ancora più sola.
Sarà dura, sarà una guerra da combattere giorno per giorno.
Da qualche mese, seppur con mille difficoltà, sto affrontando tutto questo al CUFRAD, perchè ho deciso che ora, questa guerra, la voglio vincere io!.
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