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News di Alcologia

Considerazioni sul bere giovanile

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Alcol e giovani
La deprimente moda di bere alcolici e superalcolici ha portato al coma una 15enne di Crema, che con un gruppo di amici ha

"tracannato" dei chupiti (rum e succo di frutta) venduti a prezzi stracciati. È uno dei tanti episodi emblematici di un

fenomeno tanto dilagante quanto preoccupante, che richiede una serie di analisi sulle motivazioni che legano i giovani e

l'alcol.
Per un momento di euforia
L'alcol etilico dei drink viene assorbito direttamente, entrando subito in circolo nel sangue e raggiungendo tutti gli

organi, per questo in poco tempo riesce a causar danni a vari stadi sull'organismo. La principale azione si ha a livello del

sistema nervoso centrale: ad un primo momento si ha uno stato di euforia, si appare più espansivi e disinibiti, poi però

subentra uno stato depressivo, con diminuzione delle capacità mentali, tristezza, difficoltà di parola, movimenti rallentati

e impediti, e un'andatura barcollante.
L'azione tossica sul sistema nervoso è tanto maggiore se l'organismo di una persona è poco abituato all'alcol e se è di

corporatura esile. A questo punto aumenta la frequenza cardiaca, il respiro diventa affannoso e si ha una vasodilatazione. Lo

stadio finale può essere una situazione di perdita di coscienza fino al coma.
Ma perché i giovani bevono e fanno a gara?
Tanti pensano che i ragazzi si ubriachino per disagio, ma spesso non è così. Si tratta quasi sempre di ragazzi normali,

provenienti da famiglie normali, che per sfuggire alla noia e seguire le mode ingurgitano grosse quantità di alcol.
Il fenomeno si è diffuso per varie ragioni: in primis le bevande alcoliche sono poco costose e facilmente accessibili, sono

un bene di consumo e quindi hanno un vissuto positivo nell'immaginario dei giovani. Inoltre si pubblicizza l'alcol come un

mezzo per facilitare la socializzazione e per integrarsi nel gruppo.
Sempre più in aumento
Il progressivo consumo di alcol è stato favorito anche dalle mode come l'happy hour, gli open bar, e le offerte di alcolici

in quantità a prezzi contenuti. Attraverso queste abitudini i ragazzi hanno aumentato il consumo di alcol, ma non bevono con

gusto. Lo fanno solo per sentirsi carichi, socializzare e abbattere le barriere inibitorie, per provocare e trasgredire.
Fanno a gara a chi regge di più, come se riuscire a bere in quantità eccessive fosse un vanto. In questo modo si sentono

grandi, potenti e invincibili.
Cosa fare
Il proibizionismo non sempre serve, così come l'invito a consumare alcolici moderatamente e responsabilmente, perché

purtroppo a quell'età non tutti sono già sufficientemente responsabili. Dire che l'alcol fa male e uccide non cambia il modo

di comportarsi perché i giovani lo sanno, ma sembra che comunque non sia rilevante. Potrebbe forse essere utile piuttosto

lavorare sulla paura dall'esclusione dal gruppo e sul timore della "sanzione" collettiva che il gruppo attua con chi rende

una serata piacevole un inferno.
Autore: Bianca Maria Fracas - Psicologa e consulente sessuale