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Consumo di alcol e danni al fegato: una panoramica

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Allarme alcol
La quantità di alcol che una persona può assumere senza conseguenze per la salute varia fra uomini e donne. Gli uomini

possono ingerire due, massimo tre drink al giorno; le donne uno massimo due drink. Il rischio per la salute è l'insorgenza di

malattie del fegato: steatosi, steatoepatite, cirrosi ed epatocarcinoma.
"Superare la soglia di venticinque grammi di etanolo al giorno - ha affermato la professoressa Loguercio - aumenta la

probabilità di contrarre un danno epatico indipendentemente dalle bevande che si assumono, siano esse vino, birra o

superalcolici. Un rischio che riguarda sempre più i giovani. Con un dato preoccupante: il primo approccio alle bevande

alcoliche inizia addirittura a 10-11 anni".
"É stato accertato - ha proseguito Carmela Loguercio - che un consumo maggiore di ottanta grammi al giorno, per dieci anni,

aumenta di cinque volte il rischio di il rischio di cancro del fegato. Non vanno però sottovalutati altri elementi come lo

stile globale di vita e le modalità con cui si beve. Bevute, quotidiane e lontane dai pasti, il fumo, la malnutrizione sono,

del resto, fattori altrettanto importanti nella valutazione del danno epatico".
Un ruolo fondamentale lo hanno anche il sesso e l'età: l'attività dell'alcol-deidrogenasi, infatti, risulta fortemente

ridotta nelle giovani donne ed in quelle con più di sessant'anni. Negli uomini, invece, è del cinquanta per cento in meno

nella fascia che va dai sessanta agli ottant'anni. "Ma - ha specificato la professoressa Loguercio - occorre tener conto, per

determinare l'induzione e la progressione delle patologie alcol correlate, anche di certe variazioni di carattere genetico.

Esse riguardano geni che regolano la sintesi degli enzimi deputati alla neutralizzazione dei metabolici tossici ed i

cosiddetti mediatori del danno quali, ad esempio, le citochine".
"Ma la vera novità - ha concluso la Loguercio - riguarda i dati che confermano, per la prima volta, l'esistenza di sostanze

efficaci nella riduzione della steatosi epatica, come un integratore a base di silibina, fosfolipidi e vitamina E, componenti

naturali in grado di ‘depurare' il fegato grasso e rallentare il danno".