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Consumo di alcol: gli italiani premiano la qualità

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Coldiretti - sulla base dei dati emersi nello studio dell'Ispo commissionato da Federvini sul rapporto tra i giovani e l'alcol - dichiara che il consumo familiare di vino si è ridotto complessivamente del 2%, ma è aumentato dell'1,8% l'acquisto di bottiglie di vini a denominazione di origine confezionati (DOC/DOCG), che in questo modo ha quasi raggiunto in valore quella per i vini da tavola.
Dallo studio si evidenzia che In Italia il Binge drinking - cioè il bere non spesso ma molto - e' un fenomeno fortunatamente meno frequente rispetto ai paesi del nord europa e riguarda un segmento molto ristretto di giovani (solo uno su dieci).
Si tratta di un dato molto importante, che dimostra l'efficacia della formazione e delle campagne di comunicazione: tra molti giovani si sta infatti anche affermando un consumo responsabile di vino che è divenuto l'espressione di uno stile di vita meno frenetico e più attento all'equilibrio psico-fisico.
Secondo Coldiretti è necessario investire nella prevenzione attraverso la promozione della conoscenza del vino da parte delle giovani generazioni, soprattutto per fermare gli abusi di bevande alcoliche mascherate da bibite alla frutta.
Altro tasto dolente è la diffusione di cocktail, superalcolici e "alcolpops", cioè bibite che spesso contengono vodka e rum e che la pubblicità presenta come innocui analcolici "ready to drink".
Redazione Web Prontoconsumatore - Redattore AM