Consumo di alcol in gravidanza: considerazioni sui dati di una ricerca italiana
Consumo di alcol in gravidanza: considerazioni sui dati di una ricerca italiana
Una donna su tre in gravidanza consuma bevande alcoliche, anche solo occasionalmente, mentre due su tre sospendono del tutto
il consumo. È quanto emerge da una ricerca condotta dall'Ulss 9 in collaborazione con l'Università di Trieste, all'interno
dei reparti di Ginecologia e Ostetricia degli ospedali di Treviso e Oderzo.
L'indagine è stata condotta su 228 donne italiane e straniere che hanno avuto accesso alle strutture dell'Ulss 9 nei mesi di
aprile e maggio. Entrando nel dettaglio dei dati, risulta che prima della gravidanza il 65% del campione era solito bere
bevande alcoliche, più o meno occasionalmente. Durante i nove mesi, invece, il numero delle donne che bevono al massimo una
volta al mese si assesta sul 19%. Un altro 11% beve dalle due alle quattro volte al mese. Minimo, invece, è il numero di chi
consuma alcol dalle due alle tre volte a settimana: il 2%. Per quanto riguarda la prevenzione, l'analisi evidenzia che due
terzi delle donne intervistate sono informate sui rischi dell'uso di alcol in gravidanza: la prevenzione parte perlopiù dal
ginecologo (37%), dai media (28%), dal medico di medicina generale o dall'ostetrica (15%).
"Attualmente a livello scientifico non è ancora stata individuata una quantità di alcol sicura in gravidanza, cioè priva di
effetti negativi - sottolinea Patrizia Riscica, responsabile dell'Alcologia dell'Azienda Ulss 9 -. In ogni caso, la
gravidanza è tra le situazioni in cui è fondamentale tutelare la salute del bambino dai rischi dell'alcol, per cui si
raccomanda l'astensione totale. Numerosi studi internazionali, infatti, hanno dimostrato che bere alcol in gravidanza e in
allattamento può danneggiare lo sviluppo e la salute del bambino".
L'insieme dei danni è definito disturbo dello spettro fetale alcolico (Fasd), la cui forma più severa è una patologia
caratterizzata da malformazioni e ritardo di crescita del bambino, identificata come prima causa di disabilità cognitiva non
genetica nel mondo occidentale. "A causa della complessità di queste patologie la diagnosi e la stima esatta dei casi è
tutt'oggi molto difficile - conclude Riscica -. I danni determinati dall'alcol alla salute del bambino si possono migliorare
ma non curare; sicuramente si possono prevenire al 100% astenendosi". Per sensibilizzare le donne in gravidanza sui rischi
dell'alcol l'Ulss 9 ha recentemente realizzato, con il supporto creativo di Fabrica, la campagna "Mamma beve, bimbo beve".