Consumo di marijuana: dall'Australia un caso di sindrome coronarica
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Consumo di marijuana: dall'Australia un caso di sindrome coronarica
fonte: Drug and Alcohol Review
L'uso di cannabis è in aumento in tutto il mondo e i suoi effetti neuropsicotici, gastrointestinali e respiratori sono ben conosciuti. Dal
punto di vista cardiovascolare esistono invece pochi casi riportati circa i disturbi legati all'uso di questa sostanza, le cui cause non sono
ancora del tutto chiare.
Un team di medici del Gold Coast Hospital, in Australia, riportano pero' il caso di un uomo di quarant'anni ricoverato perché lamentava
dolori al petto, insorti un'ora dopo aver fumato marijuana. Il dolore veniva descritto come improvviso, situato nel lato sinistro del petto e
senza irradiamento, associato a respiro corto, nausea e vomito. I parametri erano tuttavia normali e le condizioni delle arterie coronarie
erano normali.
Dall'anamnesi, è emerso che il paziente era solito bere due pinte di birra al giorno, aveva una storia di 15 anni di fumo di sigarette alle
spalle e una recente diagnosi di ipertensione e del disturbo di Hashimoto. Un mese dopo il primo disturbo, il paziente è tornato lamentando
gli stessi sintomi. Anche in questo caso, i parametri vitali erano normali ma l'ecocardiogramma mostrava variazioni ma l'angiografia
coronarica risultava normale, mostrando arterie coronarie e flusso normali. Evidenze scientifiche mostrano che il principio attivo della
marijuana, il THC, provoca come primo effetto sul cuore la tachicardia che può essere accompagnata da un aumento della pressione sanguigna.
Soggetti con disturbi del sistema circolatorio possono dunque accusare complicazioni in seguito al consumo di marijuana fino ad arrivare
all'infarto acuto del miocardio e alla tachicardia ventricolare. Complicazioni che sono state riscontrate in soggetti giovani tanto di sesso
maschile quanto femminile.
I medici, autori del case report, sottolineano come nel caso di quest'uomo con due episodi di infardi odel miocardio senza aumento del tratto
ST, a distanza di un mese, in un contesto di arterie coronarie e funzioni cardiache normali, l'esposizione alla marijuana nell'ora precedente
al disturbo possa essere una potenziale causa di sindrome coronarica acuta. Questo caso dimostra anche il ruolo della storia clinica del
paziente, incluso l'utilizzo di droghe, nell'identificazione dell'eziologia di un altrimenti inspiegabile infarto del miocardio in presenza
di arterie coronarie normali.
A.M. Safaa, R. Markham, R. Jayasinghe, Marijuana-induced recurrent acute coronary syndrome with normal coronary angiograms, Drug and Alcohol
review, Early View (Online Version of Record published before inclusion in an issue
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)