COPEV: l'informazione è il vero deterrente
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«Ai divieti bisogna aggiungere molta più informazione». Ne è convinto il professor Luigi Rainero Fassati, direttore scientifico di Copev (Comitato prevenzione epatite virale, la Onlus che ha reso obbligatoria la vaccinazione contro l'epatite B e che svolge un ruolo informazione e terapia per tutte le malattie del fegato, www.copev.it). Sì, perché la vera notizia è che: «I ragazzi vorrebbero sapere. Sono interessati a conoscere i rischi dell'alcol, e, una volta informati, diventano più responsabili».
Sono parole provate dall'esperienza, avendo Fassati tenuto per tutto quest'anno scolastico appena terminato, delle lezioni divulgative sui rischi dell'alcol in oltre venti istituti e licei milanesi. Quando i ragazzi ascoltano i racconti del professore, crudi e reali, l'aula è immersa nel silenzio più assoluto, e c'è persino chi accusa qualche malore a sentire quei dati così impressionanti.
«In queste lezioni si parla di dipendenza dall'alcol, dei rischi che si corrono e che si fanno correre agli altri» aggiunge Fassati, e l'interesse è reale.
«Serve a molto una lezione come questa - dice una studentessa di diciotto anni dopo una lezione di Fassati -. Inizialmente eravamo impressionati, ci chiedevamo dove volesse arrivare con quelle parole e quei racconti diretti, di vita vera. Poi abbiamo capito e crediamo sia utile: sono cose che sappiamo abbastanza, in parte almeno. Dette da chi ne fa esperienza, però, hanno un altro effetto». Stessa impressione di soddisfazione si ricava dai commenti dei professori, che risultano quasi tutti interessati a ripetere l'esperienza anche l'anno prossimo.