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Corea: legge ad hoc per contrastare la dipendenza da videogiochi

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Corea: una cura per i videogiochi

Seul vuole una legge ad hoc per imporre un coprifuoco più severo e per creare un fondo per curare i dipendenti dal gioco. L'industria videoludica non ci sta e promette battaglia.

I videogame provocano dipendenza e devono quindi essere equiparati a stupefacenti, alcol e gioco d'azzardo.

Videogiocare è una libera scelta e nessuno può regolarla, anche perché in tal modo l'industria ludica sarebbe azzoppata. Visioni che si contrappongono nella società civile iperconnessa coreana, con polemiche a bizzeffe e l'eco delle proteste che oltrepassano i confini nazionali e arrivano in Europa e USA riproponendo l'annosa questione relativa al pericolo dipendenza causata da prolungate e quotidiane sessioni davanti al monitor.

Certo è che, per quanto insidiosa, la deriva europea/statunitense è ancora ben lontana dagli standard toccati nel sud-est asiatico, dove la questione è diventata ormai di pubblico dominio. La situazione più bollente si vive appunto in Corea del Sud, uno dei paesi più all'avanguardia nelle infrastrutture dedicate al web, dove lo sfrenato ricorso ai giochi online e i relativi, orridi, misfatti compiuti da giovanissimi e adulti hanno costretto il governo a varare una singolare legge per vietare ai minori di 16 anni di giocare in rete durante le ore notturne (dalle 24 alle 6). Un provvedimento che non ha dato i frutti sperati, tanto che lo stesso governo è propenso ad estendere il coprifuoco, portandolo dalle 22 alle 7 del mattino, ma soprattutto a far passare la legge sulle quattro grandi dipendenze: droga, alcol, gioco d'azzardo e videogame.

 

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://punto-informatico.it/3956434/PI/News/corea-una-cura-videogiochi.aspx

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)