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Cortina: nasce una rete per monitorare il fenomeno dell'abuso di alcol

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Alcol, nasce una rete per monitorare eccessi e dipendenze
Amministrazione e Centro territoriale di Auronzo insieme «contro un problema che è troppo spesso sottovalutato»

di Alessandra Segafreddo
CORTINA. L'amministrazione comunale, in collaborazione con il Centro alcologico territoriale funzionale di Auronzo, ha attivato un programma di educazione alla salute rivolto alla popolazione di Cortina con particolare riferimento ai problemi alcolcorrelati. L'assessore alle Politiche Sociali, Giovanna Martinolli, ha organizzato un incontro preliminare, al quale sono stati invitati tutti gli attori principali del paese, le forze dell'ordine, i membri delle associazioni, i componenti del Club Alcolisti, gli amministratori comunali, gli insegnati, i medici, durante il quale è stata presentata l'iniziativa.

«I problemi relativi alle dipendenze da alcool sono molto complessi e delicati», spiega la Martinolli, «e abbiamo pertanto voluto creare una rete, un gruppo di lavoro, che potesse affrontarli senza fare morale, ma solo per dare un eventuale supporto a chi ne ha bisogno e per informare tutti coloro che vivono queste problematiche sulle possibilità che ci sono per risolverle. Siamo stati direttamente contattati per attivare questa iniziativa da chi sta affrontando i problemi relativi all'alcolismo. Qui infatti non si parla di chi si fa una bevuta con gli amici, o un aperitivo di troppo, ma di chi ha una dipendenza da alcool e quindi ha una malattia che può essere curata e affrontata. Durante il primo incontro alcuni ex alcolisti hanno raccontato la loro storia di dipendenza e ci hanno veramente commossi. Sono realtà difficili da affrontare, l'alcolismo è una malattia subdola, che porta spesso le persone ad isolarsi, e che condiziona i rapporti con i familiari o con gli amici. Tuttavia si può recuperare e si può guarire. Sono in tanti, sebbene Cortina sia un paese piccolo, che sono riusciti a farsi avanti, a fare della loro esperienza di ex alcolisti il loro cavallo di battaglia per aiutare chi ha bisogno di uscire dal tunnel dell'alcolismo. L'alcol è un problema spesso sottovalutato perché non è come la droga, ossia una sostanza illegale; ma lo si trova ovunque», continua la Martinolli, «e spesso anche i giovani ne fanno uso. Abbiamo quindi voluto attivare un percorso anche per giovani e genitori in modo da prevenire che i ragazzi magari si ubriacano per noia poi diventino dipendenti. Il progetto si intitola "Liberi di scegliere"; un nome che rende l'idea di come non si voglia bacchettare chi beve un bicchiere di vino, ma l'intento è solo quello di aiutare chi ha problemi con l'alcool». Per la primavera ci sono in programma due incontri pubblici che si terranno alle 20.30 in sala cultura "don Pietro Alverà" martedì 10 aprile e venerdì 20 aprile.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)