Cosa possiamo fare contro chi beve e guida? Una proposta
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Caro Severgnini,
voglio parlarle del problema "Alcol ed alcolismo" che sempre di più interessa i giovanissimi. Tempo fa, ho letto una sua risposta ad un lettore che chiedeva se era possibile fare qualcosa, lei ha risposto che un paio di idee le aveva ma sarebbero state sprecate perché tutto si sarebbe risolto in inutili convegni. Io sono Medico e Presidente di una Pro Loco di un piccolo paese abruzzese: cosa, secondo Lei, potremmo fare?
Riccardo Milanese, [email protected]
D'accordo, dottor Milanese, provo a riassumere. Un piccolo comune non può fare tutte le cose che dirò; ma alcune (punti 1, 2, 5) le può sollecitare. Un'altra (punto 3) potreste proporla: se i concittadini fossero d'accordo, tutta l'Italia parlerebbe di voi (be', io lo farei di sicuro).
1. Quintuplicare la presenza di pattuglie di polizia/carabinieri, la notte, soprattutto fuori da discoteche e locali: ma per farlo occorrono soldi, che Roma non vuole tirare fuori (né questo governo, né quello precedente).
2 Rendere obbligatorio in auto un piccolo etilometro (io ce l'ho, costa una quindicina di euro). Così impariamo a regolarci.
3. Punire chi vende alcol dopo gli orari consentiti.
4. Velocizzare e semplificare il giudizio e la sanzione per chi viene pescato oltre i limiti, come accade in tutto il mondo civile.
5. Intervenire sulle strade/gli incroci/le curve dove sono avvenuti più incidenti negli ultimi cinque anni.
Ecco: queste cinque cose, in un paio d'anni, farebbero capire a tutti che non si può bere (molto) e guidare. Noi italiani impariamo: guarda cosa sta accadendo sulle autostrade, grazie al Tutor.