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Cremona: pubblici esercizi e Polizia Locale insieme per la "stretta" contro l'alcol

Cremona: pubblici esercizi e Polizia Locale insieme per la "stretta" contro l’alcol

Da venerdì entrano in vigore le nuove norme del Codice della Strada
Con l'entrata in vigore del nuovo codice della strada, e soprattutto con l'applicazione delle nuove norme per quanto riguarda

la vendita e la somministrazione di alcolici Comune, Polizia locale e Associazioni di categoria di Ascom e Confesercenti

hanno attivato un tavolo di lavoro. Già questa mattina, al comando di piazza Libertà, si è tenuto un primo incontro tra

l'assessore Alessandro Zagni, il vicecomandante Pierluigi Sforza, Alessandro Volta presidente della Fipe, la federazione dei

pubblici esercizi di Ascom, Roberto Maldotti guida del Silb, che riunisce i gestori dei locali da ballo di Confcommercio,

Marco Lodigiani, responsabile del coordinamento Confesercenti Centro Storico e Mario Lazzarini, della stessa Associazione.

Era presente, sempre per Ascom, anche il funzionario Matteo Ramella.
"Da sempre Ascom è attenta alla promozione di corretti stili di vita - introduce Alessandro Volta - Abbiamo già in passato

proposto campagne legate al divertimento consapevole, alla guida sicura e all'incentivazione dell'uso di mezzi pubblici.

Accogliamo positivamente le nuove regole e, anche in questa occasione, siamo pronti a dare il nostro contributo".
"Insieme agli altri partecipanti al tavolo - gli fa eco Roberto Maldotti - abbiamo un obiettivo comune. Sarà tanto più facile

raggiungerlo quanto più sarà intensa la collaborazione. Il dialogo e la collaborazione tra tutti i soggetti interessati, il

rapporto sempre più stretto con le Istituzioni locali, non può che rappresentare un valore aggiunto. Ascom, è pronta a far la

propria parte ed ha già richiamato i propri associati affinchè siano rispettate le nuove normative, e ci si adegui in tempo".
Le nuove norme impongono, a partire, dal prossimo venerdì (13 agosto) il divieto per tutti i pubblici esercizi, di

intrattenimento e non, di somministrare alcolici dalle 3 alle 6 della mattina. Resta il divieto assoluto di somministrare a

chi ha meno di sedici anni. Qui non ci sono limiti d'orario ma d'età.
Dal prossimo 13 novembre, le norme imporranno ai pubblici esercizi, se aperti oltre le 24, di tenere a disposizione dei

clienti, almeno presso un'uscita del locale, uno strumento per l'alcol test e di esporre, all'ingresso, all'interno ed

all'uscita, le tabelle sugli effetti dell'assunzione di alcolici.
Norme che, concordano i partecipanti al tavolo, devono essere adeguatamente veicolate tra i clienti. Proprio per questo,

insieme, intendono realizzare, nelle prossime settimane, un agile vademecum, dove sono elencate, in maniera chiara le nuove

indicazioni legislative.
"Chiediamo, sin da ora, - continua il presidente della Fipe - la collaborazione di tutti i nostri clienti. In fondo si tratta

di limitazioni che vanno a loro vantaggio".
Gli operatori di Ascom e Confesercenti saranno inflessibili. Anche perché, come ha spiegato il vicecomandante Sforza, i

controlli saranno sistematici e severi e prevedono anche l'impiego di agenti in borghese. Poi ci sono sanzioni severissime.

"Le multe vanno dai cinque ai ventimila euro", testimonia Volta che continua: "davvero moltissimo, forse troppo, anche perché

puniscono solo l'esercente mentre l'acquirente resta impunito. Non è certo una norma che spinge i clienti alla

responsabilità".
All'unanimità, poi, i responsabili delle categorie chiedono che, per essere davvero efficaci, le norme debbano essere

applicate anche a venditori ambulanti itineranti e a feste e sagre paesane. Insomma, chiedono un controllo totale contro gli

abusi.
Perchè - continua Maldotti - "se nelle discoteche e nei locali l'attenzione al problema è alta, altrettanto non si può dire

degli altri luoghi del divertimento. Se, per aggirare i divieti, i giovani si riversano in posti di divertimento privi di

controlli finiscono con l'azzerare tutti i nostri sforzi". Perché, lasciando aree senza regole, il problema si sposta ma,

certo, non si risolve.