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Cresce l'abuso di alcol tra i giovani, problema serio

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Cresce abuso alcol tra giovani, problema serio


"C'è un problema serio su come i ragazzi in Italia affrontano il consumo di alcol: i dati dimostrano che c'è una tendenza alla crescita dei cattivi stili di vita e non è un caso che abbiamo cercato di dare in questa vicenda alcuni segnali importanti di attenzione e sensibilizzazione, ma c'è un problema a monte, di mentalità culturale in senso lato". Lo ha detto il ministro della Salute Renato Balduzzi sul caso della ragazza di 22 anni morta in discoteca a Monopoli. "Le norme possono aiutare, ma se non c'è una disponibilità a coglierne lo spirito le norme hanno un'efficacia e un impatto limitato", ha concluso Balduzzi. Effettivamente Il consumo e l'abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante se si considera che l'OMS raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol al di sotto dei 16 anni di età e i risultati della ricerca scientifica ci dicono che chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza in età adulta rispetto a chi inizia non prima dei 21 anni.


L'abuso di alcol tra gli adolescenti, inoltre, si associa a comportamenti a rischio, assenze scolastiche, riduzione delle prestazioni scolastiche, aggressività e violenza, oltre alle possibili influenze negative sulle abilità sociali e sullo sviluppo cognitivo ed emotivo. Senza contare rischi come l'intossicazione acuta alcolica o l'alcoldipendenza; secondo l'Istituto Superiore di Sanità circa uno su cinque dei casi di intossicazione acuta alcolica che giungono al Pronto Soccorso riguardano ragazzi al di sotto dei 14 anni.
In Italia il primo contatto con le bevande alcoliche avviene in età molto precoce e secondo l'indagine internazionale HBSC, svolta in collaborazione con l'OMS sui comportamenti dei ragazzi in età scolare di 40 Stati europei, i ragazzi italiani di 11, 13 e 15 anni sono ai primi posti per il consumo settimanale di alcol.


L'indagine europea ESPAD ci dice inoltre che la percezione della disponibilità di bevande alcoliche è tra i giovani studenti i italiani fra le più alte in Europa.
L'ISTAT, nel decennio 2000-2010, ha rilevato una forte crescita dei giovani consumatori fuori pasto,
particolarmente evidente nella fascia di età 18-24 anni in cui la prevalenza è passata dal 33,7% al 41,9%.
In particolare, a partire dal 2003, è in crescita tra i giovani il fenomeno del "binge drinking"; tra i giovani maschi di 11-25 anni esso è passato dal 13,7% del 2003 al 14,7% del 2010 e tra le femmine di pari età dal 5,5% al 6,3%.
La tendenza all'aumento appare confermata anche tra il 2009 e il 2010, sia tra i maschi (dal 14,3% al 14,7%) che tra le femmine (dal 5,6% al 6,3%).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)