Crescono i comportamenti irresponsabili sulle piste da sci.
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Bolzano Da sport per montanari, oggi con i pacchetti tutto compreso sciare sta diventando ormai un fenomeno di massa ed ha costretto molti a fare i conti anche con le trasgressioni. E così è arrivato un giro di vite da parte dei poliziotti e dei carabinieri che svolgono il loro servizio lungo le piste. C'è chi percorre le piste con la jeep di notte e rimane bloccato all'addiaccio sino all'arrivo dei soccorsi (è successo a Madonna di Campiglio), c'è chi si avventura con lo snow board firmato dagli stilisti più alla moda fuori dalle piste battute, con i cartelli che indicano il pericolo di valanghe per rimanere sepolto, mettendo in pericolo non soltanto la propria, ma anche la vita di chi è chiamato a intervenire per trarlo in salvo. C'è anche chi arriva dall'Olanda con la sua piccola scorta di spinelli per provare l'ebbrezza di sciare e sballare contemporaneamente, dimenticando che in Italia la droga è vietata. Da un po' di tempo le autorità sono state costrette ad un giro di vite e di questo avviso è ad esempio anche la procura di Bolzano che ha aperto alcuni fascicoli per disastro colposo a carico di sciatori imprudenti che hanno provocato il distacco di valanghe. Anche l'abitudine di alzare il gomito è finita nel mirino dei carabinieri e dei poliziotti chiamati a garantire l'ordine pubblico in montagna.
In Trentino un primo bilancio della stagione parla di 2.564 incidenti che hanno visto coinvolti 1.864 sciatori, 611 snowboarder e 89 praticanti di altri sport invernali. Gli scontri sulle piste sono stati 309, le denunce e le multe 403. L'incoscienza regna spesso sovrana fra gli amanti del fuoripista. Nel giro di una settimana ben tre comitive di appassionati in gita in alta val di Fassa, sono rimaste bloccati costringendo i soccorritori ad intervenire con gli elicotteri.
Infine ieri sulle piste dell'Abetone, in Toscana, uno sciatore è morto dopo essere uscito dal tracciato ed essere caduto in un dirupo di 150 metri, sbattendo poi contro due alberi.