Crisi: crollo consumo vini italiani in usa, euro troppo forte
alcol vino prevenzione crisi giovani alcolismo
Un inizio 2008 difficile, dunque, ma che poi ha cominciato a migliorare quando "il dollaro ha recuperato un po' ed i prezzi sono scesi - spiega il presidente di Winebow - pur restando molte scorte pagate col dollaro basso da piazzare". Un recupero possibile anche se "riprendere posizioni - sottolinea LoCascio - non e' mai una cosa semplice". Ma ad ottobre e' arrivata la crisi, quella vera.
"Qui e' successo il finimondo con il crac dei mercati finanziari e la contrazione del credito bancario - racconta il presidente di Winebow - sono fallite tante grandi banche ed istituzioni finanziarie e per settimane le prime pagine dei giornali raccontavano scenari apocalittici. Il risultato e' stato un crollo dei consumi senza precedenti, e per di piu' all'inizio della stagione natalizia".
In questa situazione "le enoteche riportano cali di vendita del 20-30% e sono preoccupate di generare abbastanza liquidita' per coprire l'affitto e gli altri costi fissi - spiega LoCascio - parecchi ristoranti hanno chiuso o stanno per farlo. Per esempio a New York e' saltato "Fiamma", dove appena un anno fa bisognava prenotare con settimane d'anticipo".
Come e' possibile cambiare l'inerzia di una situazione simile? "Ognuno si difende come puo' - afferma LoCascio - le enoteche tagliano gli inventari ed i ristoranti abbassano i prezzi. Noi di Winebow, per adesso, abbiamo mandato a casa il 5% del personale, cancellato tanta pubblicita' per il 2009 e abbiamo rinunciato alla riunione annuale di vendita ai Caraibi.
Speriamo che basti e se non bastasse abbiamo - continua il presidente di Winebow - nel cassetto ulteriori tagli a spese e personale".
Di fronte a questo scenario, tuttavia, il presidente di Winebow ribadisce il suo ottimismo "a medio/lungo termine, perche' i fondamentali continuano ad essere positivi. Il vino in America sta sempre piu' diventando un'abitudine giornaliera ed i consumi pro-capite continuano a salire. Il made in Italy continua a "tirare" - prosegue LoCascio - a partire dalla sua cucina per arrivare, naturalmente, al vino. Ma quest'anno e' e sara' difficilissimo saranno fondamentali i rapporti consolidati fra produttore ed importatore basati sulla fiducia reciproca, i soli, che, alla fine, permettono di affrontare la situazione contingente con serenita' e con una visione di lungo termine".