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Cristalli ai raggi X per identificare i catinoni sintetici

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Cristalli ai raggi X per identificare i catinoni sintetici

Da una collaborazione tra il laboratorio di polizia scientifica e l’università di Gdansk in Polonia è emersa la possibilità di applicare l'analisi di diffrazione di raggi X su cristallo singolo quale metodo efficace per l’identificazione di droghe sintetiche nell’ambito delle indagini forensi. Questa tecnica permetterebbe infatti di determinare l’identità di campioni cristallini, anche nel caso di nuove sostanze psicoattive, per le quali non sono disponibili standard di riferimento. La diffrazione di raggi X su cristallo singolo rappresenta un metodo non routinario ma può comunque costituire una importante alternativa per le analisi in ambito forense. Questa tecnica ha infatti una serie di vantaggi, primo fra tutti il fatto che è un metodo non distruttivo, inoltre consente di identificare gli elementi strutturali della molecola - composti organici e inorganici semplici, così come strutture più complesse (fullereni, proteine, acidi nucleici) - infine, richiede per l’analisi, solo minime quantità di campione.
Damian Trzybinski e colleghi hanno effettuato misure di diffrazione di raggi X applicate su un cristallo singolo di due diversi campioni provenienti da sequestri sul territorio polacco.

L’analisi dei dati ha consentito di identificare la presenza di due catinoni sintetici, il metafedrone (isomero meta del più noto mefedrone) e il pentedrone, entrambi nella forma salificata (cloridrati). Gli autori, nell’articolo pubblicato sulla rivista Forensic Science International, riportano la descrizione delle caratteristiche strutturali dei cristalli e indicano che, una volta depositati tali parametri nel “Cambridge Structural Database”, una banca dati di struttura di piccole molecole, sarà possibile utilizzare tali informazioni come riferimento per l’identificazione rapida delle molecole attraverso il confronto di parametri strutturali semplici (parametri reticolari e volume delle singole celle del cristallo).


Lo studio, infine, oltre a fornire informazioni per l’identificazione di nuove sostanze psicoattive, fornisce informazioni sulla geometria e le interazioni molecolari che si verificano nei cristalli delle molecole identificate, fornendo l’opportunità di aumentare la comprensione delle proprietà chimico-fisiche di queste nuove molecole.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)