"Cultura al bere responsabile"
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Raramente il mondo del vino è riuscito a mettere intorno ad un tavolo cinque Ministri per parlare di un problema che riguarda, peraltro, il vino e non solo. Domani (Roma, Sala Capranichetta, Piazza Montecitorio, ore 10) ci saranno Luca Zaia (Agricoltura), Maurizio Sacconi (Salute), Sandro Bondi (Cultura), Mariastella Gelmini (Istruzione) e Giorgia Meloni (Gioventù), a parlare del problema dell'abuso di alcol, insieme a Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini, la più importante associazione del settore, che ha organizzato l'incontro-dibattito "I giovani e la cultura del bere responsabile: lo Stile Mediterraneo".
"Abbiamo promosso questo incontro - spiega Gancia a WineNews - per focalizzare gli aspetti sensibili che riguardano la tematica "alcol", lanciando il messaggio della nostra grande attenzione a questo problema, cercando la soluzione nello stile mediterraneo, nell'educazione, nell'identificare gli aspetti che riguardano il consumo, in particolare dei giovani, e verificando la differenza di attitudine di consumo, nelle varie fasce di età, non solo in Italia, ma anche nei Paesi ad alto consumo di alcolici, come quelli del Nord-Europa. La soluzione sta nell'educazione, e nel riconoscere che bisogna prevenire il problema e non puntare solo sul proibizionismo e sulla demonizzazione di un settore, che comunque rappresenta l'ossatura del made in Italy".
La presenza di cinque ministri testimonia che le istituzioni vedono i produttori come alleati contro l'abuso di alcol, e non come dei potenziali "nemici". "L'alleanza è sempre vincente - spiega Gancia - con i Ministri abbiamo ottimi rapporti, ci proponiamo come gli esperti del settore con cui ci si può confrontare. Ci siamo rivolti a tutti i Ministri coinvolti dal nostro settore, anche per supportare le varie proposte di legge in materia nei modi corretti".
Nell'incontro sarà presentata anche una ricerca condotta dall'Istituto Ispo di Renato Mannheimer, qualche anticipazione? "Quello che emerge di interessante - sottolinea il presidente di Federvini - è che la fascia di problematicità è più ridotta di quello che si pensava, riguarda i ragazzi dai 16 ai 19 anni, quindi una fascia ristretta e comunque nei limiti per bere alcolici previsti dalla legge attuale. Ed è decisamente minoritaria rispetto ai paesi nordici. Il che vuol dire che i nostri giovani sono più responsabili di quello che si pensa e che si legge normalmente, sono coscienti del problema. Fare educazione in questa fascia secondo noi è l'elemento chiave per il successo del consumo responsabile. Questo messaggio noi lo diamo da anni costantemente e giornalmente nelle nostre cantine, il fatto di aver messo per la prima volta insieme una voce della nostra associazione è un punto di partenza importante per dimostrare l'esigenza di rafforzare la nostra attività di informazione ed educazione in un modo coordinato, cercando di fare più prevenzione che demonizzazione che comunque fa parte della storia del nostro Paese.