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Cura del tabagismo: vaccini e nuovi farmaci

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Cura del tabagismo: vaccini e nuovi farmaci

Allo stato attuale, il trattamento del tabagismo si basa sull'utilizzo di sostituti nicotinici e farmaci. Cosa sperare per il futuro? I

ricercatori si adoperano per la messa a punto di un vaccino contro la dipendenza da nicotina e per un migliore utilizzo dei farmaci già in

commercio.
Diverse équipe di ricercatori lavorano alla messa a punto di un vaccino contro la nicotina, anche se non potrà essere utilizzato come

prevenzione primaria, ovvero prima che si inizi a sviluppare la dipendenza dal fumo. Benché siano poche le nuove molecole in fase di

sperimentazione clinica per la cura del tabagismo, esistono tuttavia grandi opportunità per ottimizzare i trattamenti già disponibili. Una

sessione del 2° Congresso della Società Francese di Tabaccologia ha permesso di fare il punto della situazione1.
Un vaccino antitabacco?
Tenuto conto del carattere altamente additivo della nicotina e del fatto che i trattamenti di sostegno all'interruzione del consumo di

tabacco sono certamente efficaci (raddoppiano le probabilità di smettere di fumare), ma hanno un'incidenza limitata nel lungo periodo (20 -

30% di arresto del fumo 12 mesi dopo l'inizio del trattamento), un vaccino contro la nicotina potrebbe rappresentare una soluzione

promettente per mantenere nel tempo i risultati conseguenti all'interruzione del fumo.
Scopo della vaccinazione contro la nicotina è impedire che questa sostanza raggiunga i recettori nicotinici cerebrali. Quindi, "bloccata"

fuori dal cervello, la nicotina non potrebbe più favorire la trasmissione di alcuni neurotrasmettitori, tra cui la dopamina, responsabile

della sensazione di "benessere" derivante dal consumo di tabacco. Il meccanismo previsto consiste quindi nel blocco della nicotina da parte

degli anticorpi.
In condizioni normali, ovvero durante il consumo di sigarette senza previa vaccinazione, ovviamente non vengono prodotti anticorpi contro la

nicotina, perché questa molecola è troppo piccola per stimolare il sistema immunitario alla produzione degli anticorpi che la

neutralizzerebbero. Invece, quando la molecola della nicotina è legata a una particella immunogena grande (una particella virale non

infettiva), diventa possibile la produzione di anticorpi. Numerose sono le équipe di ricercatori che partecipano allo sviluppo di questo

vaccino.
Alcuni risultati preliminari delle ricerche suggeriscono che un simile vaccino potrebbe aiutare a smettere di fumare. Gli studi di fase III

potrebbero avere inizio tra qualche anno. Tuttavia, il Dott. Jacques Cornuz dell'ospedale universitario di Losanna puntualizza: "È importante

precisare che un'immunizzazione è ipotizzabile solo in una prospettiva di prevenzione da ricadute, ovvero come intervento coadiuvante ai

consigli per aiutare i fumatori che intendono smettere di fumare".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)