Da questo posto mi porto via il calore ed il sostegno, la compagnia delle persone intorno, la disponibilità ad essere ascoltata e confortata.
Se è vero che una parte di me è felice di andare a casa, l'altra è dispiaciuta e malinconica. E' stato un anno intenso, non privo di difficoltà che però alla fine mi hanno dato dei frutti importanti.
Quando sono arrivata non ero pienamente lucida, non mi interessava esserlo e non ero motivata ad affrontare un percorso di cura. Mi lagnavo ogni giorno, non mi piaceva parlare di me e della mia vita, il mio unico pensiero era quello di avere più farmaci possibile per non pensare, e il mio obiettivo era solo quello di convincere i miei genitori a riaccogliermi a casa.
Queste modalità inizialmente hanno reso difficile il rapporto con gli operatori che inutilmente cercavano di spronarmi ad essere più attiva e a prendermi maggiormente cura di me. Solo con il tempo ho imparato ad accettare il loro aiuto, a parlare con loro nei momenti di difficoltà anzichè ricorrere ai farmaci; ho iniziato a raccontarmi di più e a confrontarmi con i compagni che avevano i miei stessi problemi; ho imparato a fidarmi e a togliere le maschere che avevo; ho capito che avevo un'occasione per fare qualcosa per me stessa, che potevo provare ad essere diversa e che essere lucida non era poi così male.
Il mio cambiamento lo devo sia agli operatori che al sostegno dei miei compagni; io sicuramente ho fatto il primo passo ma poi ognuno di loro ha contribuito affinchè diventassi la persona che sono oggi.
Sebbene più volte sia stata tentata di abbondanare il percorso, e nonostante abbia avuto degli screzi con gli operatori che accusavo ripetutamente di non capire il mio dolore, ora devo ammettere che è stato tutto molto utile per dare una svolta alla mia vita.
So che fuori da qui sarà dura e ho paura, paura di non riuscire a camminare da sola, paura dei momenti di sconforto e paura della solitudine; ho capito però che non posso rifugiarmi sempre nelle sostanze per risolvere i miei problemi e ho imparato a chiedere aiuto in modo più funzionale rispetto al passato.
Da questo posto mi porto via il calore ed il sostegno, la compagnia delle persone intorno, la disponibilità ad essere ascoltata e confortata. Lascio con rammarico amici ed operatori, sperando di mantenere con alcuni di loro un buon rapporto anche fuori di qui.