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Dall'alcol al cibo, boom dei gruppi di auto-mutuo aiuto in Italia

Dall'alcol al cibo, boom dei gruppi di auto-mutuo aiuto in Italia

Dagli alcolisti anonimi ai mangiatori compulsivi: in Italia i gruppi di auto-mutuo aiuto sono circa 9 mila e coinvolgono tra

130 e 190 mila persone. "Sono stime in difetto -spiega Amadio Totis, coordinatore di AmaLo (Auto mutuo aiuto Lombardia)-.

Ogni anno ne nascono di nuovi, un aumento del 20%". Ad aprire la strada furono i gruppi degli alcoolisti anonimi, nati nel

1935 negli Usa e poi diffusisi in tutta Europa. Dieci anni fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha censito 123 tipologie

di gruppi differenti. "Ora sono sicuramente molti di più -aggiunge Amadio Totis- e abbracciano non più soltanto l'area

relativa alle dipendenze e alle disabilità, ma tutta una serie di problemi comuni, legati alle naturali fasi della vita, come

la genitorialità o l'adolescenza".
Per fare il punto su queste realtà e discuterne le evoluzioni, come i gruppi di mutuo aiuto on-line si terrà da venerdì 17 a

domenica 19 settembre a Brescia, all'auditorium San Barnaba (c.so Magenta, 44) il settimo Convegno Nazionale dell'auto-mutuo

aiuto. Intitolato "Dal gruppo alla comunità: la forza della condivisione".
A garantire ai gruppi la possibilità di crescere e il coordinamento sono le cosiddette "Associazioni ombrello" che, spiega

Totis, "aiutano i membri dei gruppi a incontrarsi, organizzano corsi per chi ne vuole formare uno e spiegano come ottenere

sedi e magari piccoli finanziamenti con i bandi pubblici". Una realtà particolarmente florida in Lombardia che, con oltre 800

gruppi attivi e 20 mil partecipanti, coordinati dall'assiciazione AmaLo e da altre associazioni ombrello locali, è la regione

italiana dove l'auto-mutuo aiuto è più sviluppato.
Molti dei gruppi sorti negli ultimi anni trattano problemi legati alle fasi della vita: ci sono quelli per le neomame oppure

per le donne in menopausa o per chi deve elaborazione un lutto. "Si tratta di un nuovo approccio che denota anche il

cambiamento della nostra società -spiga Totis-. Di fronte a una realtà quotidiana che offre meno socialità e meno tutele, i

gruppi di aiuto diventano nuove possibilità dove trovare consigli, solidarietà e assistenza",
Gli argomenti e i workshop che animeranno il Convegno sono stati scelti con una consultazione tra i partecipanti dei gruppi

che fanno parte del "Coordinamento nazionale delle realtà dell'auto-mutuo aiuto". L'argomento principe sarà quello sui

benefici sociali che l'auto-mutuo aiuto genera. Ne parlerà Fabio Folgheraiter, professore di "metodologia dei servizi

sociali" all'Università Cattolica di Milano. "L'auto-mutuo aiuto -spiega Folgheraiter- insegna come trovare risposte

collettive ai problemi. Sicuramente le persone partecipano per aiutare sé stesse, ma col tempo inevitabilmente aumentano il

proprio capitale sociale e diventano cittadini più attivi e partecipi. Così concorrono a migliorare le relazioni sociali sul

territorio dove vivono. Per questo l'auto-mutuo aiuto genera benessere sociale".