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"Dammi la cosa più forte che hai": una notte con i giovani che bevono alcol...

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«Dammi la cosa più forte che hai»
Una notte con i giovani che bevono alcol. La barman: lo chiedono anche i dodicenni


di Ilaria Bonuccelli


Qualcuno non ha neppure i peli della barba, anche se si atteggia a grande. Eppure quando guadagna il bancone del Phone rock cafè, sul lungomare di Marina di Pietrasanta, ha il coraggio di chiedere alla barista: «Mi fai quello che c'è di più forte?». Nessuna cultura di alcol e cocktail. L'importante è sballare. «E per dare la parvenza dello sballo, senza far ubriacare i ragazzi - dice Stefania - barman del locale - mi sono inventata lo shortino "Inferno": tabasco e vodka. Va alla grande: brucia la bocca. I ragazzi pensano di ingerire una grande quantità d'alcol, ma è la spezia che dà la botta».


In poco tempo "Inferno"- la bevanda dei cammelli del deserto - è diventato richiestissimo. Lo vogliono anche i più piccoli. E «siccome tu non li servi - sostiene Stefania - si fanno comprare da bere dai maggiorenni. In estate, quando c'è ressa, però, non ce la fai a controllarli». Sabato sera, al contrario, il giro non c'è. Le poche ragazzine che si affacciano all'ingresso - in attesa dell'orario giusto per entrare al Seven, discoteca di tendenza in Versilia - preferiscono restare fuori. «Sembra di aver sbagliato serata». Invece è quella giusta. Quella pubblicizzata sul volantino trovato sul motorino, fuori dal liceo classico. Il dépliant reclamizza gli shortini a due euro, dalle 22 alle 24, un happy hour pre-discoteca, adatto ai minorenni, anche a quelli che hanno il coprifuoco anticipato.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)