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Danni all'udito: sotto accusa anche alcol, fumo e farmaci

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Danni all'udito: le cause sono tante

Il numero delle persone con problemi uditivi è in rapida crescita a causa dell'aumento dell'inquinamento acustico e dell'

invecchiamento della popolazione. Ma anche altri fattori possono incidere nella nostra capacità di sentire: infezioni,

ereditarietà, farmaci, alcol.
ETÀ - Secondo le statistiche, in Italia più del 30% della popolazione oltre i 65 anni soffre di deficit uditivi più o meno

gravi, conseguenti all'avanzare degli anni, che risultano tra i più comuni disturbi della terza età. La nostra capacità

uditiva peggiora a partire dai 30/40 anni: a 80 anni più della metà delle persone soffre di una perdita uditiva

significativa. Nel nostro Paese inoltre nasce un bambino sordo ogni mille nati e 4 bambini sordi su ogni 100 neonati

ricoverati in terapia intensiva neonatale.
RUMORE - L'esposizione quotidiana al rumore eccessivo sui luoghi di lavoro è la causa primaria di perdita uditiva nella

popolazione in età lavorativa. In Italia nel 2000 il 50% delle domande di riconoscimento di malattia professionale pervenute

all'Inail riguardavano la sordità. Le persone colpite da riduzioni significative della capacità uditiva per cause di lavoro

sono in Italia 2 milioni. A farne le spese tra l'altro non è solo l'udito ma tutto l'organismo, con ripercussioni serie:

aumento della pressione, tachicardia, aritmia, bruciore di stomaco, tensione muscolare, disturbi intestinali. Anche la musica

ad alto volume (stereo, discoteche, concerti, lettori mp3) gioca un ruolo significativo. La metà dei giovani dichiara di

avere problemi d'udito dopo una serata in discoteca. La percentuale di persone esposte a questo livello di rumore è

triplicata rispetto all'inizio degli anni Ottanta, passando dal 6% al 18%. In molte città l'inquinamento acustico nell'

ambiente ha superato i limiti fissati dalla normativa vigente, incidendo negativamente sulla qualità di vita in ogni classe

d'età, sulla qualità delle comunicazioni, sul ritmo sonno-veglia e sulle esigenze del riposo. Secondo l'OMS i limiti del

rumore vengono superati nell'80% delle città italiane durante il giorno e nel 98% durante la notte: 41 milioni di italiani

sono interessati dall'inquinamento acustico. Il rumore proviene per il 60% dal traffico stradale. Il 72% di coloro che

abitano in città soffrono di disturbi all'udito.
FUMO - A danneggiare la nostra capacità uditiva si mette anche il fumo. Il 70% dei fumatori ha un rischio elevato (quasi

doppio rispetto ai non fumatori) di incorrere in questo tipo di problemi. Il rischio di lesioni all'apparato uditivo aumenta

con il numero di sigarette fumate. Anche il fumo passivo è sotto accusa: i non fumatori che vivono con fumatori corrono un

rischio praticamente doppio rispetto a coloro che non sono esposti al fumo passivo.
STRESS - Recenti studi mostrano che uno stress particolarmente forte in gravidanza può provocare danni all'apparato uditivo

del bambino, che risulterà avere una minore resistenza al rumore nel corso della sua crescita. Ogni anno in Italia nascono

dai 600 ai 1.200 bambini con questo problema. Ad avere bisogno del sostegno scolastico sono invece tra i 7 e gli 8mila

bambini l'anno.
EREDITARIETÀ - Circa un terzo dei deficit uditivi presenti dalla nascita si deve a fattori ereditari. Imputato è un gene: la

connexina 26. Se in famiglia ci sono casi di ipoacusia, esistono molte probabilità che questa si trasmetta ai figli. In caso

di matrimonio tra due ipoacusici è opportuno consultare l'audiologo o il genetista, il medico specialista delle malattie

ereditarie.
INFEZIONI - Diverse malattie da batteri e da virus (scarlattina, rosolia, meningite e altre) possono danneggiare l'orecchio e

provocare perdite di udito più o meno gravi. Anche l'otite, malattia frequente soprattutto nell'infanzia, se trascurata può

causare forme irreversibili di ipoacusia.
OTOSCLEROSI - Questo nome designa una malattia che compromette la mobilità degli ossicini dell'orecchio medio. Le vibrazioni

trasmesse all'orecchio interno non hanno più la regolarità di un orecchio sano e quindi l'efficienza uditiva è ridotta.
FARMACI E ALCOL - È accertato che alcuni farmaci possono esercitare un'azione nociva sull'organo dell'udito, e sono quindi

definiti ototossici. Anche l'alcol può provocare danni.