Dati sul consumo di vino in Italia
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Diminuisce il mercato domestico ma cresce l'export italiano di vino nei primi sei mesi del 2010. In particolare, crescono più
della media, le regioni meridionali
Ismea ha reso noti i dati relativi al primo semestre 2010 del mercato vini che parlano di un aumento del 7,6% dell'export
italiano. Infatti, se è vero che aumentano le esportazioni è altresì vero che diminuisce il consumo interno. In Italia siamo
scesi sotto la soglia dei 20 milioni di ettolitri, quindi con un consumo pro-capite che per la prima volta si attesta sotto i
40 litri e con un calo che dalla fine degli anni '80 oggi ha superato complessivamente il 30%. L'export è invece in pieno
sviluppo con crescite a due o tre cifre (dati Nomisma): Regno Unito (+94% rispetto a vent'anni fa), Stati Uniti (+47%),
Russia (+63%), Cina (+160%).
Adriano Orsi, presidente del settore vitivinicolo di Fedagri, nel corso dell'Assemblea delle cooperative vitivinicole ha
detto che a questo punto "esportare fuori dai confini nazionali il vino made in Italy più che un'opportunità sembrerebbe un
obbligo. La crisi economica - spiega Orsi - ha ridimensionato il trend di crescita riportando nel 2009 il valore dell'export
sotto i 3,5 miliardi (con un calo del -2,2% rispetto al 2008), ma i dati sulle esportazioni nei primi sette mesi del 2010
mostrano una ripresa delle vendite oltre frontiera."
Dati sulle regioni
Risultati positivi dalle regioni del Sud Italia che fanno registrare il maggiore incremento della quota export: +9,8% contro
una media nazionale pari all'8,1%. Le regioni più performanti sono Puglia (+22,1%), Campania (+25,1) e Basilicata (+24,4%).
Interessante notare che nel caso della Puglia, la crescita è probabilmente correlata agli investimenti in promozione, dove ha
speso un milione di euro, e ha registrato un incremento del 44% delle esportazioni verso i paesi extra-Ue.
Numeri Fedagri
Fedagri rappresenta 425 aziende cooperative aderenti, 20 milioni di ettolitri di vino prodotto per un valore complessivo di
2,4 miliardi di euro di cui la metà proveniente dalla vendita dei vini oltre confine.