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Diabetico? Niente etilometro
Con i diabetici l'etilometro non vale. E' quanto ha sancito, di fatto, l'ordinanza del giudice Ermanno Tristano che ha accolto l'istanza di

un automobilista a cui, lo scorso 15 luglio, era stata sospesa per 6 mesi la patente in quanto positivo all'alcoltest con 1,35.
L'uomo, P.R. di 41 anni, residente a Treviso, ha eccepito col difensore, l'avvocato Fabio Capraro, la malattia di cui soffre: diabete

mellito. Una patologia - ha spiegato il legale - che interferisce sul normale metabolismo chimico. Ne consegue una sovrapproduzione di

acetone, tale da essere elemento di disturbo per gli etilometri a fiato. P.R., che aveva cenato bevendo due bicchieri di Prosecco e che

successivamente aveva mangiato un'anguria, non era ubriaco stando a quanto affermato dalla difesa. Come si spiega allora il valore di 1,35

rilevato dall'etilometro dei carabinieri che hanno fermato l'automobilista a Canizzano? L'analisi del tasso alcolemico nel sangue - ha

sostenuto l'avvocato - è stata condizionata e alterata dalla presenza di fattori quali la scarsa quantità di alcol che ha ingerito

direttamente e l'acetone conseguente alla patologia di cui soffre. Il legale ha richiamato anche una valutazione di un medico del Centro

diabetologico che ha confermato la produzione di acetone da parte dei malati e, conseguentemente, la scarsa affidabilità dei dati dell'

etilometro. Valutazioni che il giudice Ermanno Tristano ha accolto al termine dell'udienza concedendo la sospensione del provvedimento

prefettizio e fissando la prossima data al 14 dicembre quando si entrerà nel merito della questione. In ogni caso l'automobilista ha già

messo a segno un importante risultato.
«Appare ragionevole il dubbio in ordine alla circostanza che nel caso di specie il livello alcolimetrico verificato strumentalmente dagli

agenti su P.R. fosse riconducibile all'effettiva assunzione di sostanze alcoliche, attesa la comprovata patologia di cui è sofferente che ha

interferito col funzionamento dell'etilometro», ha scritto il giudice nella sua ordinanza di sospensione.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)