Dipartimento di psichiatria di Belmont: efficacia del topiramato nel trattamento delle dipendenze patologiche
Dipartimento di psichiatria di Belmont: efficacia del topiramato nel trattamento delle dipendenze patologiche
Una coppia di medici del Dipartimento di psichiatria di Belmont, nel Montana (USA), ha realizzato una vasta revisione della
letteratura scientifica sul farmaco topiramato e le sue applicazione nel trattamento di diversi tipi di dipendenza.
Attraverso una ricerca sul database Medline, sono stati identificati ventisei articoli sul topiramato, dodici focalizzati
sulla dipendenza da alcol, sei su quella da nicotina, due sulla cocaina, due sugli oppioidi e altrettanti sulle
benzodiazepine, uno sulla dipendenza da metanfetamine e uno sull'ecstasy.
Lo spunto per la revisione è venuto dalla consapevolezza che esistono ancora pochi farmaci che trattano effettivamente i
disturbi droga-correlati. Tra questi si annovera proprio il topiramato, un sulfamato di un monosaccaride che possiede un
profilo farmacodinamico unico. Inizialmente approvato come farmaco per il trattamento dell'epilessia e per la profilassi
dell'emicrania, il topiramato viene utilizzato anche nel disturbo bipolare, nei disturbi da stress post-traumatico, nella
bulimia nervosa e nell'obesità e, attualmente, stanno aumentando gli studi sulla sua potenziale efficacia nella cura di
diversi disturbi droga-correlati come la dipendenza da alcol, da nicotina, da cocaina, da benzodiazepina ed ecstasy.
Gli autori della revisione sottolineano come esista una convincente evidenza dell'efficacia del topiramato nel trattamento
della dipendenza da alcol anche se il profilo degli effetti collaterali può limitarne l'uso. Per altre sostanze, studi di
laboratorio sull'uomo con l'impiego di alte dosi del farmaco mostrano come quest'ultimo aumenti invece, gli effetti di
ricompensa sia della nicotina che della metanfetamina, risultando inefficace nel trattamento di questi tipi di dipendenza.
Utilizzato nel trattamento della dipendenza da cocaina, il topiramato sembra avere un potenziale promettente anche se
supportato da pochi studi e di piccole dimensioni. I dati sull'utilizzo nella dipendenza da oppioidi, benzodiazepine ed
ecstasy sono invece scarsi.