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Dipendenza da cibo: la distorsione della percezione di sè

Dipendenza da cibo: la distorsione della percezione di sè

Dipendenza dal Cibo

Quando tutto ruota attorno al cibo, alla paura di ingrassare, al valutare costantemente il rapporto cibo-corpo-peso, comincia ad essere distorta la percezione che la persona ha di se stessa, influenzando negativamente la propria autostima e il rapporto con gli altri.

I "Disturbi del Comportamento Alimentare" sono problematiche estremamente diffuse nella società attuale che, d'altra parte ne è concausa, responsabile del pubblicizzare e valorizzare modelli corporei di bellezza fisica che tendono verso una perfezione artificiale spesso irraggiungibile.

Soffrire di un disturbo del comportamento alimentare sconvolge la vita, alterando il senso di sè: ci si sente di valere, o di non-valere, soltanto in base a ciò che dice l’ ago della bilancia!

Nel caso dell' "Anoressia Nervosa" l'attenzione è costantemente rivolta a mantenere il peso corporeo al di sotto del minimo, facendo diete estreme, digiunando, auto-procurandosi il vomito, praticando ossessivamente attività fisica eccessiva, ricorrendo anche a farmaci diuretici, lassativi o purghe. Coloro che soffrono di anoressia hanno, di base, una deformazione dismorfica, non riescono a guardarsi nello specchio in modo obiettivo, l’ immagine che vedono riflessa è inadeguata, in una visione deformate verso l'essere comunque grassi, che è più convincente e "vera" della forma corporea reale. L'ansia di mettere su peso e non riuscire a controllarsi innesca quindi il terrore di diventare grassi, condizionando la sfera sociale... per cui l'andare in pizzeria con gli amici, il partecipare alle feste di compleanno o ad altri eventi conviviali vengono vissute come forti situazioni ansiogene.

L'ossessione di essere magri determina anche il comportamento disfunzionale di coloro che soffrono di "Bulimia": meno capaci degli Anoressici di resistere alla compulsione di mangiare, si lasciano andare ad episodi di abbuffate esagerate, ingurgitando grandi quantità di cibo nell'arco di un tempo brevissimo e non riescendo a smettere di mangiare.

Dopo di chè, esasperati dalla paura di ingrassare, si auto-inducono il vomito, o ricorrono a lassativi molto potenti ed a farmaci diuretici. E' un circolo vizioso in cui l'abbuffata compulsiva provoca profondi sensi di colpa e di vergogna che lo inducono a cercare di rimediare ai danni attraverso il vomito, ma che hanno grossi riflessi psicologici sul senso di auto-stima, di auto-fiducia e di sicurezza di sè, contribuendo a sprofondare in tendenze depressive. La persona che soffre di bulimia, pur essendo terrorizzata dall’ idea di prendere chili, è al tempo stesso attratta in maniera irresistibile dal cibo, fonte di un'illusoria sensazione di calma e pienezza.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.puntosaluteborrello.it/aree-di-intervento/ambito-di-intervento/dipendenze/dipendenza-dal-cibo.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)