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Dipendenza da giochi on-line: i risultati di una ricerca

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Sul numero di gennaio della rivista Addiction è riportata una ricerca realizzata da un team di studiosi olandesi, che

focalizza l'attenzione sull'avvento dei giochi on-line. L' obiettivo della ricerca è quello di indagare quali ulteriori

implicazioni la componente on-line comporti per gli adolescenti e per il loro sviluppo, rispetto ai videogiochi tradizionali.
Studi precedenti hanno dimostrato che la componente web dei videogiochi provoca nei giocatori assidui problemi di tipo

psicosociale quali depressione, distrazione nell'apprendimento, ansia e isolamento. Ad un campione di 3000 studenti tra i 13

e i 16 anni, che avevano dichiarato di usare i videogiochi online, è stato somministrato uno specifico questionario

(Compulsive Internet Use Scale, CIUS) per determinare il loro livello di uso compulsivo di Internet. I ricercatori hanno

quindi condotto studi statistici per mettere in relazione il numero delle ore dichiarate trascorse davanti al PC con

eventuali problemi di tipo psicosociale nei soggetti rispondenti.
I risultati dell'indagine hanno portato alla catalogazione di 6 classi di giocatori ed è proprio la sesta classe a

coinvolgere una fascia più ampia di persone, circa il 3% dei giocatori analizzati, che trascorrono molte ore al computer e

riportano i maggiori sintomi riconducibili all'uso compulsivo di internet (CIUS). Queste persone infatti stazionano

mediamente 55 ore alla settimana al computer e riportano i punteggi più altri per sintomi di depressione, isolamento, ansia e

scarsa autostima. L'invito degli studiosi per i futuri approfondimenti scientifici è quello di compiere studi clinici per

stabilire con chiarezza quali siano i reali rischi associati alla dipendenza da giochi on-line.