Dipendenza da metanfetamine: da Francia e Stati Uniti una panoramica sui trattamenti
Dipendenza da metanfetamine: da Francia e Stati Uniti una panoramica sui trattamenti
fonte: British Journal of Clinical Pharmacology
I tassi di consumo di mentanfetamine in alcuni gruppi giovanili sono molto elevati, anche se l'uso nella popolazione generale
è poco diffuso. Il trattamento di questo disturbo della dipendenza è in continua evoluzione ma, attualmente, non esistono
terapie farmacologiche di efficacia dimostrata, né farmaci approvati dalle autorità.
Partendo da una ricerca sulla letteratura, condotta dal 1985 al 2009 su una serie di database elettronici (PubMed, EMBASE,
PsycInfo e NIDA research monograph index), un gruppo di ricercatori francesi e californiani ha realizzato una revisione con
l'obiettivo di effettuare una panoramica su alcuni dei più recenti target farmacologici.
La metamfetamina, ricordano gli studiosi, esercita effetti multipli sul sistema nervosa centrale ed un potentissimo agente di
rilascio di monoamine. Studi basati sull'osservazione del cervello dei pazienti dipendenti da metamfetamine hanno mostrato
anomalie strutturali e i diversi meccanismi neuronali implicati in questa dipendenza hanno suggerito, nel tempo, numerosi
approcci farmacologici.
Dalla ricerca è emerso che la sperimentazione clinica di alcuni farmaci per il trattamento della dipendenza da metamfetamine
non ha ottenuto risultati positivi, come nel caso dell'agonista parziale della dopamina (aripiprazolo), il (gabapentin)
agenti GABAergici, e alcuni agenti serotonergici l'SSRI, l'ondansentron e il mirtazapine.
Tre studi clinici con placebo, che hanno impiegato modafinil, bupropione e naltrexone, hanno invece dato risultati positivi
nella riduzione dell'uso di amfetamine e metamfetamine. Altri due studi, infine, hanno impiegato farmaci sostitutivi che si
sono mostrati promettenti.
I recenti miglioramenti nella comprensione dei meccanismi neurobiologici che sottendono la dipendenza da metamfetamine,
concludono gli autori della revisione, hanno portato all'elaborazione di un certo numero di agenti farmacologici
potenzialmente utili.
L. Karila, A. Weinstein, H.J. Aubin, A. Benyamina, M. Reynaud, S.L. batik, Pharmacological approaches to methamphetamine
dependence: a focused review, British Journal of Clinical Pharmacology, n.69 - issue 6, pp.578-592