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Dipendenza da oppioidi: efficacia dei trattamenti farmacologicamente assistiti per i giovani
 

Fonte: Paediatr Drugs

Titolo originale e autori: Pecoraro A, Fishman M, Ma M et al. Pharmacologically Assisted Treatment of Opioid-Dependent Youth, Paediatr Drugs. 2013 Aug 3.- 

L’uso improprio e la dipendenza da oppioidi sono problemi di carattere mondiale, che tuttavia variano nelle diverse culture. Negli Stati Uniti, l’uso non medico di queste sostanze, disponibili solo con prescrizione, è particolarmente grave a causa della loro associazione con lo sviluppo di possibile dipendenza e conseguenze gravi per la salute, fino al decesso per overdose. Esistono farmaci agonisti e antagonisti considerati efficaci per il trattamento di adulti dipendenti da oppiacei, e un numero crescente di studi dimostra come questi siano efficaci anche per i giovani.
Da una revisione delle letteratura scientifica effettuata dall’Università della Pennsylvania (USA) è emerso come, per lo specifico target dei giovani affetti da dipendenza da oppioidi, il solo percorso di disintossicazione porti ad alti livelli di abbandono del trattamento e di ricaduta. Al contrario, dati positivi sono stati riscontrati rispetto ai trattamenti semi-prolungati e farmacologicamente assistiti utilizzando farmaci agonisti (buprenorfina e metadone) e antagonisti (naltrexone). Questa tipologia di trattamenti, proposti a giovani dipendenti ad oppioidi, possono essere inoltre integrati con percorsi di counseling e di psicoterapia, approcci che si ritiene possano migliorare ulteriormente i risultati del trattamento.
Nonostante siano necessarie ulteriori ricerche rispetto alla sicurezza e all’efficacia di questi trattamenti assistiti da farmaci, gli autori sottolineano in conclusione come essi debbano essere implementati in un contesto comprensivo e adeguato all’evoluzione del percorso, che preveda l’utilizzo di farmaci ogniqualvolta il giovane inizi un percorso di trattamento della dipendenza da oppioidi.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=2967

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)