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Dipendenza dal gioco: ne soffre mezzo milione di italiani, è allarme

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Negli ultimi anni, per rimpinguare le casse dell'erario, sono state lanciate svariate tipologie di concorsi a premio in cui,

a conti fatti, l'unico vincitore sicuro risulta essere proprio lo Stato. Tentare la fortuna è diventato così un comportamento

abituale per molti italiani, ma adesso uno studio lancia l'allarme sugli effetti deleteri di questa pratica.
Una ricerca promossa da Aams e Lottomatica ha evidenziato l'esistenza di comportamenti di tipo compulsivo relativi al gioco

in circa 500 mila soggetti. Una percentuale di italiani pari all'1,01, di età compresa tra i 18 e i 74 anni, risulta affetta

da impossibilità di resistere alla tentazione del gioco aleatorio, fino a farsi travolgere da una spirale di vera e propria

dipendenza.
Il giocatore incallito è, in 3 casi su 4, un uomo, spesso separato, con la tendenza all'isolamento e con problemi economici.

Un dato poi fa riflettere: nel 52% dei casi si tratta di una persona che ha almeno uno dei genitori con lo stesso problema.

una forma di dipendenza che forse si eredita, dunque, o semplicemente un comportamento che si assimila fin da giovani vivendo

in un ambiente in cui il gioco fa parte della quotidianità.
Nonostante il dato statistico sia in ribasso rispetto a una precedente ricerca del 2008, che fissava la percentuale di

vittime del brivido da lotteria nell'1,27%, il direttore generale Aams, Raffaele Ferrara, ha commentato i risultati

dichiarando che «l'amministrazione non può limitarsi a creare gettito erariale, sottovalutando i rischi per la socialità e il

vivere civile. Quello che mi preoccupa di più sono i minori e nonostante i divieti non vedo miglioramenti».
A destare preoccupazione è soprattutto l'aumento dei fedelissimi del gioco online, per lo più giovani. Su un campione di

1.340.000 giocatori, il 9,7% ha avuto comportamenti considerati a rischio.
Il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti, intervenuto sull'argomento, ha chiarito che «a legge di Stabilita

rappresenta per la prima volta un intervento programmatico nella lotta alle dipendenze e al gioco illecito».
Una battaglia che tuttavia richiederà anche la collaborazione di altri ministeri, in primis quello della Salute, poiché la

soluzione del problema passa attraverso il cambiamento culturale necessario per responsabilizzare i giocatori