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Dipendenza dal gioco: rischio suicidio per gli anziani

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La dipendenza dal gioco d'azzardo è una vera e propria patologia, ormai riconosciuta a livello internazionale.
Una ricerca pubblicata sulla rivista "Psycology and Aging" indica che le persone anziane che soffrono di questo grave

disturbo, particolarmnte invalidante dal punto di vista economico, psicologico, familiare e sociale, rischiano di suicidarsi

molto più dei "game-addicted" più giovani.
I soggetti più anziani, infatti, spesso non riescono a sopportare la vergogna e non hanno la speranza di risollevarsi in

futuro.
Il gioco d'azzardo patologico (GAP) è un fenomeno in diffusione crescente in tutto il mondo e dipendente da fattori di ordine

psicologico, sociale, culturale ed economico.
L'istituto Eurispes comunica che gli scommettitori in Italia nel 1995 erano circa 30 milioni nelle varie categorie di giochi

(ad esclusione delle attività dei casinò e dei circoli privati,nonché del gioco clandestino). Dopo 13 anni, il gioco sembra

coinvolgere sino al 70-80 per cento della popolazione italiana. Il tre per cento della popolazione sarebbe affetta dal

disturbo patologico del GAP.
"Non è esagerato sostenere oggi che ogni gioco è potenzialmente d'azzardo. È, infatti, noto che l'uomo può tendere ad

instaurare un rapporto additivo con qualsiasi situazione capace di procurargli piacere e gratificazione. I giochi che creano

dipendenza possono essere suddivisi in giochi dalla vincita immediata (per es. gratta e vinci, slot machine, videopoker,

bingo), giochi che prevedono un più prolungato tempo di attesa (per es. lotterie, poker, scacchi, totocalcio)", sostiene

Daniela La Barbera, del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell'Università di Palermo, in un articolo pubblicato sul

periodico NÓOς.
Il disturbo presenta differenze nell'eziologia tra i sessi: se il GAP rappresenta per la donna un'illusoria e pericolosissima

via di fuga da situazioni dolorose (relazioni conflittuali, delusioni affettive, ecc.), per l'uomo giocare d'azzardo

significa "sentirsi vivo, in azione", alla ricerca dell'eccitazione, del piacere o di guadagni facili e veloci.
Infine, è stato osservato che è più facile cadano nel GAP le persone che abusano sia di alcol che di sostanze stupefacenti

rispetto all'incidenza del GAP riscontrata nella popolazione generale. I dipendenti dal gioco sono prevalentemente maschi,

appartenenti a famiglie in cui un genitore o un fratello era un giocatore patologico.
Studi effettuati nel 2002 hanno dimostrato che esistono terapie farmacologiche efficaci, anche antidepressive, per aiutare i

malati gioco-dipendenti a guarire.
Con l'aiuto di un bravo psicoterapeuta comportamentale, queste persone possono ritrovare la serenità economica, familiare,

lavorativa e sociale, evitando di dilapidare patrimoni e di distruggere le loro relazioni interpersonali.