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Dipendenza dalla tecnologia: osservazioni

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DIPENDENZA DALLA TECNOLOGIA

L'evidenza clinica ci dimostra che, oltre alle vecchie dipendenze patologiche, oggi ne esistono di nuove: shopping

compulsivo, gioco d'azzardo, dipendenza tecnologica, eccessivo esercizio fisico...
Ciò che rende difficile riconoscere le nuove dipendenze come tali è il fatto che siano associate ad attività socialmente

accettabili, come navigare in Internet e spesso fondamentali per la crescita, come l'esercizio fisico. Mentre per le vecchie

dipendenze, come la tossicodipendenza, i genitori e gli educatori si allarmavano non appena notavano qualche comportamento

anomalo nei ragazzi, per le nuove dipendenze non accade la stessa cosa.
Analizziamo il caso della dipendenza dalla tecnologia, che include attività quali usare il cellulare, il computer, guardare

la TV, ma che si sta diffondendo soprattutto per quanto concerne la dipendenza da Internet. Attualmente ancora poche persone

sanno che è necessario preoccuparsi e chiedere aiuto se il proprio figlio trascorre intere giornate su Internet, magari

comincia ad avere difficoltà di concentrazione e di attenzione a scuola, con conseguente calo del rendimento scolastico e va

a letto molto tardi o si sveglia addirittura la notte per navigare in Internet. In tutti questi casi, quando la dipendenza

patologica crea una compromissione a livello sociale, scolastico o lavorativo, è necessario rivolgersi ad un professionista.

E' importante, da questo punto di vista, considerare che la dipendenza tecnologica passa attraverso due fasi: una prima fase,

definita tossicofilica, in cui c'è un aumento dell'attività con i prodotti tecnologici, e una seconda fase, definita

tossicomanica, in cui c'è una compromissione significativa della vita sociale (A. Couyoumdjan, R. Baiocco, C. Del Miglio,

2006). Questo significa che c'è una fase iniziale in cui l'aiuto psicologico potrebbe essere maggiormente efficace. Da non

sottovalutare è la prevenzione dalla dipendenza dalla tecnologia che può verificarsi a più livelli. Nelle scuole possono

essere attuati dei progetti di prevenzione dalla dipendenza tecnologica o delle serate informative che solitamente vengono

condotte da uno psicologo e da un informatico. Grazie a questi incontri i genitori possono comprendere quando è necessario

chiedere un aiuto psicologico, ma anche quali regole devono essere attuate in famiglia per prevenire i rischi di una

dipendenza di questo tipo. Tra i consigli principali: tenere il computer in una zona visibile della casa, installare software

di Parental Control, stare accanto ai propri figli quando navigano in siti poco sicuri, essere disponibili ad ascoltarli se

sono spaventati rispetto a qualcosa che è successo in rete, dare delle regole rispetto alle ore e ai tempi di utilizzo della

tecnologia... Se una volta i nostri genitori ci dicevano "non prendere passaggi da sconosciuti e non accettare caramelle da

estranei", oggi le raccomandazioni devono cambiare. In questo contesto, lo psicologo diventa un importante collaboratore

della realtà famigliare e scolastica nella comprensione di nuove dinamiche, rispetto alle quali è necessario un aggiormento

dal punto di vista educativo.