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Dipendenze: 300 mila italiani curati ogni anno

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Dipendenze: 300 mila italiani curati ogni anno

Non solo droga, ma anche nuove forme di addiction come gioco d’azzardo patologico e internet. Su 10 persone, 8 sono soddisfatte del percorso di cura seguito. I Sert fulcro del sistema pubblico privato
Non solo droga ma anche nuove forme di addiction, come ad esempio gioco d'azzardo patologico e internet: 300 mila pazienti trattati ogni anno nel nostro paese, 8 su 10 quelli soddisfatti del percorso di cura seguito. Di questi pazienti, l'età media è tra i 34-40 anni, 2/5 sono almeno diplomati, la metà lavora stabilmente. E' il dato nuovo che emerge dal media tutorial “Il sistema di cura delle dipendenze patologiche: un'eccellenza italiana”, organizzato al Circolo della stampa a Milano da Molteni Farmaceutici , l'azienda fiorentina che dal 1892 è dedita alla ricerca, sviluppo e commercializzazione di farmaci oppiacei destinati all'anestesia, alla cura del dolore e al trattamento delle tossicodipendenze.

La dipendenza patologica è ufficialmente definita dal Diagnostic and statistical manual come una “patologia cronica recidivante” in cui l'uso di sostanze conduce a menomazioni e sofferenze clinicamente significative. In Italia la risposta terapeutica al fenomeno delle dipendenze patologiche arriva dai SerT, chiamati anche SerD, ovvero i servizi pubblici per le dipendenze.
I dati mostrano come l'89 per cento dei pazienti afferma di essere entrato in contatto facilmente con i servizi territoriali e l'80 per cento si dice soddisfatto del percorso di cura seguito nella struttura. “Per quanto riguarda i dati del 2011 spiccano i consumi problematici di oppiacei, di alcolici e di psicostimolanti, in particolare tabacco e cocaina, oltre che un aumento espnenziale del gioco d'azzardo patologico. Rispetto al consumo di oppiacei, c'è una riduzione dell'assunzione di eroina e cocaina per via iniettiva a favore di un'assunzione per via inalatoria – spiega Augusto Consoli, direttore del dipartimento di patologia delle dipendenze Claude Olivenstein Asl To2 di Torino -.  Di particolare importanza è anche il fenomeno, a volte sottovalutato del consumo di psicofarmaci prescritti e non prescritti che vede l'Italia al secondo posto dopo la Francia”.

Consoli, aggiunge che “si dovrebbero approfondire tutte le dipendenze e mettere in sinergia la libertà di cure e la rete nazionale degli operatori per consentire alla filiera di funzionare. Anche a livello on line, dove sempre più persone si rivolgono agli esperti attraverso smartphone e computer e social network  per avere un contatto, una diagnosi, un primo approccio alla soluzione delle proprie dipendenze”.

GAMBLING PATOLOGICO: AUMENTO DEL 691%
Secondo la Relazione annuale del Parlamento 2012 sull'uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia riferito al 2011, i soggetti con dipendenza da sostanze e bisognosi di trattamento sono poco più di 520 mila. Erano 562.400 l'anno precedente. In pratica, 13.1 residenti di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Le regioni con maggiore bisogno di trattamento per oppiacei sono Liguria, Toscana e e Marche, che presentano una prevalenza superiore a 6.0 su mille residenti. I dati FeDerSerD parlano chiaro: nel 2010 le cure erogate hanno prodotto 34 milioni di giorni liberi da droga e un miliardo e 700 milioni di euro sottratti alla criminalità organizzata.

Una recente indagine della Cgil tra il personale dei servizi pubblici per le tossicodipendenze ha evidenziato come tra il 2005 e il 2010, il gambling patologico abbia fatto registrare l'incremento più alto di utenti, ovvero il 691,8 per cento in più a fronte di un incremento generale di accessi cresciuto in cinque anni di quasi il 23 per cento.
“In Italia, su 15 milioni di giocatori, si stima che almeno tre milioni siano a rischio dipendenza e che già almeno 120 mila persone abbiano una vera e propria patologia. Nell'ultimo anno, per gli adulti, le dipendenze maggiori sono arrivate dal superenalotto, le lotterie istantanee e il lotto – sottolinea Alfio Lucchini, direttore del Dipartimento dipendenze Asl Milano 2 e presidente nazionale di FeDerSerD -. L'incidenza di queste strutture di sostegno è pari allo 0,7 per cento del Fondo sanitario nazionale e allo 0,06 per cento del pil, rispetto ai costi sociali legati alle droghe che è pari a 31,2 miliardi di euro l'anno, ovvero il 2 per cento del prodotto interno lordo. Le buone cure fatte dai Sert portano ad un beneficio di 6 euro pari ad ogni euro investito

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)