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Dipendenze: dalle droghe al gioco d'azzardo, come cambiano tra uomini e donne

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Dipendenze: dalle droghe al gioco d'azzardo, come cambiano tra uomini e donne

Si accostano più tardi sia alle sostanze stupefacenti che al gioco d'azzardo patologico, hanno una progressione più rapida della dipendenza e richiedono più presto un aiuto ai servizi.
Sono le donne con problemi di dipendenza nella fotografia scattata in una ricerca condotta presso l'Università degli studi di Parma, i cui autori hanno raccolto e analizzato dati d'archivio del Ser.T. di Parma di 155 pazienti: 56 giocatori d'azzardo (9 donne e 47 uomini) e 99 tossicodipendenti (80maschi e 19 femmine).
Il primo dato emerso è che, in entrambi i sessi, l'età di accostamento alle sostanze stupefacenti e di sviluppo della dipendenza da esse è più precoce (26 anni) rispetto a quella relativa al gioco d'azzardo.
Sul fronte della tossicodipendenza, se l'eroina sembra essere diffusa in modo trasversale tra uomini e donne, accomunati anche per l'età media di inizio del comportamento iniettivo (19,5 anni), la cocaina risulta tre volte più diffusa tra gli uomini, mentre la cannabis, i tranquillanti, i sedativi e gli stimolanti tipo anfetamine sono più consumati dalle donne. Tra le tossicodipendenti, inoltre, è più frequente la comparsa di disturbi quali depressione, disordini alimentari, fobia sociale, disturbi d'ansia. Mentre tra gli uomini si riscontrano maggiormente disordini della condotta e disturbo di personalità antisociale.
Due sono invece le differenze più consistenti per quanto riguarda il gioco d'azzardo: la sua prevalenza, che è cinque volte maggiore tra gli uomini, e il fatto che le donne che ne soffrono tendono in misura maggiore a tenerlo nascosto, consapevoli del giudizio negativo ad esso legato. Come per la tossicodipendenza, tuttavia, anche il gioco d'azzardo compare più tardi tra le donne ed evolve in patologia più rapidamente. Le giocatrici prediligono giochi non strategici, come slot machine e bingo, e soffrono più frequentemente di disturbi d'ansia e dell'umore e tentano più facilmente il suicidio.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)