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Dipendenze: effetti neuronali della terapia cognitivo-comportamentale

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Dipendenze, effetti neurali della terapia cognitivo-comportamentale
Fonte: Drug and Alcohol Dependence
Titolo originale e autori: Devito EE, Worhunsky PD, Carroll KM, Rounsaville BJ, Kober H, Potenza MN A preliminary study of the neural effects

of behavioral therapy for substance use disorders. Drug Alcohol Depend. 2011 Oct 29-
Gli avanzamenti nello studio dei meccanismi alla base del dialogo mente-cervello e di come l'esperienza possa modificare la struttura ed il

funzionamento cerebrale, hanno creato molte attese sulla possibilità di approfondire e visualizzare gli equivalenti neurobiologici del

cambiamento clinico che si osserva a seguito di interventi terapeutici non biologici, quali le psicoterapie.
Con le metodiche di neuroimmagine funzionale si possono, ad esempio, monitorare gli effetti di interventi psicoterapici. Devito e i suoi

colleghi della Yale University School of Medicine hanno recentemente pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Dependence il primo studio che

ha valutato come cambia l'attività funzionale del cervello prima e dopo una terapia comportamentale in soggetti con un disturbo da uso di

sostanze stupefacenti. I ricercatori hanno misurato con risonanza magnetica l'attività neuronale attraverso il livello di ossigenazione del

sangue (BOLD).
I soggetti di questo studio hanno partecipato ad un trial clinico randomizzato di valutazione di una terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

per uso di sostanze stupefacenti di 8 settimane. Un gruppo di 6 pazienti ha ricevuto il trattamento usuale ed altrettanti pazienti, oltre al

trattamento standard, sono stati sottoposti due volte alla settimana alla terapia attraverso il computer. I ricercatori hanno valutato la

performance dei soggetti al test di Stroop durante la risonanza magnetica funzionale, prima e dopo il trattamento. Il test di interferenza

colore-parola di Stroop, è una misura validata del controllo cognitivo che può essere particolarmente rilevante nello studio delle dipendenze

poiché richiede i processi di attenzione selettiva e di inibizione della risposta. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da

un gruppo di controllo. Dopo la CBT, il gruppo di pazienti ha mostrato un miglioramento nella prestazione al compito e una riduzione del BOLD correlato allo Stroop test in aree cerebrali implicate nel controllo cognitivo, il controllo degli impulsi e la rilevanza motivazionale.

Inoltre, dopo il trattamento i pazienti hanno mostrato una maggiore riduzione del segnale BOLD nel nucleo subtalamico, nel mesencefalo e

nelle regioni circostanti, rispetto al gruppo di controllo.
Anche se, come indicato dagli autori, sono necessari studi su un numero più ampio di soggetti, questa valutazione preliminare suggerisce che le terapie comportamentali possono essere associate ad una riduzione del consumo di sostanze e ad effetti sui sistemi neurali coinvolti nel controllo cognitivo, nell'impulsività, nella motivazione e nell'attenzione.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)