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Dipendenze: il Consiglio d'Europa riconosce la necessità di un approccio di genere

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Dipendenze: Consiglio Europa riconosce necessita' approccio di genere
Roma - Sono stati nominati oggi a Strasburgo presso l'Agora' building del Consiglio d'Europa, i relatori per la parita' ed il genere. Per l'Italia, l'incarico e' stato assegnato a Elisabetta Simeoni Direttore Generale Area Tecnico-Scientifica del Dipartimento Politiche Antidroga Presidenza del Consiglio dei Ministri , la cui delega e' affidata al Ministro per le Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi, che e' stata nominata, ''Gender equality rapporteur'' (Relatore per la parita' di genere) per il Gruppo Pompidou (Co-operation Group to Combat Drug Abuse and Illicit Trafficking in Drugs). Si tratta di una nomina voluta all'interno del programma trasversale sulla parita' di genere, dal Segretario Generale per migliorare la visibilita' e l'impatto delle attivita' del Consiglio d'Europa sulla parita' di genere negli Stati membri.


Il programma infatti ha diversi obiettivi, tra cui la strategia per la parita' di genere a livello di politiche e prassi negli Stati membri e all'interno del Consiglio d'Europa. In questo contesto, il programma cerchera' di mobilitare tutti gli organi del Consiglio d'Europa (comprese le strutture intergovernative) e i suoi partner esterni. Il relatore per la parita' di genere, dovra' vigilare il processo di programmazione della sua commissione al fine di garantire che la prospettiva di genere venga correttamente integrata.


''Come rappresentante permanente italiano presso il Consiglio d'Europa - ha dichiarato l'Ambasciatore Sergio Busetto - esprimo la mia viva piu' viva soddisfazione quando viene riconosciuto il lavoro di professionalita' italiane che mettono in risalto quanto il nostro paese sia in prima linea su molti fronti. La dott.ssa Simeoni e' un esempio di alta competenza e professionalita'''.


''E' una nomina che ci rende molto orgogliosi - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del DPA- e' stata assegnata anche grazie all'impegno nella stesura e nell'approvazione da parte di tutti i 193 Stati delle Nazioni Unite, della Risoluzione sulle problematiche di genere che ha aperto una nuova prospettiva. Mai come oggi e' necessario proporre un approccio che tenga conto delle differenze di genere femminile in ambito della prevenzione, del trattamento, del recupero, della prevenzione del rischio e del danno in ambito delle dipendenze. In Italia, grazie anche al progetto Dadnet che il Dipartimento sta seguendo in collaborazione con due importanti enti delle nazioni unite come l'UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) e l' UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) si stanno raccogliendo i maggiori studi effettuati in questo ambito e sulla base delle evidenze scientifiche verranno implementate delle guidelines a livello internazionale, grazie alla collaborazione di un gruppo di esperte nazionali ed internazionali in materia''.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)